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 1956 Budapest i giorni della rivoluzione di Enzo Bettiza Data: 17/12/2006
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Alla drammatica tragedia che 50 anni fa insanguinò le strade di Budapest, Enzo BETTIZA, scrittore e giornalista fieramente anticomunista, ha dedicato un saggio pubblicato da Mondadori e andato in libreria proprio mentre a Budapest si celebrava l'anniversario della rivolta. Nel saggio BETTIZA ripercorre velocemente i giorni della rivolta, raccontandone con stringata sintesi gli avvenimenti, i protagonisti, le storie miserabili di taluni, straordinariamente eroiche di tanti, per dimostrare che la rivolta di Budapest fu il primo significativo campanello di allarme della crisi che trentanni dopo avrebbe travolto il comunismo quasi ovunque esso imperava. Per questo, scrive Bettiza, Togliatti, il leader comunista italiano, fu tra quelli che con maggior cattiveria invocarono, quasi imposero che i carri armati sovietici invadessero Budapest per soffocare nel sangue la rivolta, per poi chiedere che i capi della rivolta, primo fra tutti il premier IMRE NAGY, fossero deportati, processati e impiccati. Il saggio di Bettiza è un devastante atto di accusa nei confronti di Togliatti e dei comunisti italiani, compresi quelli che 50 anni dopo, "redenti" da una stagione politica che ha trasformato i vinti dalla storia nei vincitori della politica, si sono recati a Budapest a far finta di essersi pentiti, deponendo sulla tomba di Nagy fiori intrisi di ipocrisia e di falsità. C'è solo da aggiungere che per ironia della storia il cinquantenario della rivolta è stato celebrato a Budapest da un governo in cui primeggiano gli eredi di quelli che nel 1956 si schierarono dalla parte degli invasori.

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