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 La politica come sevizio Data: 20/12/2006
Appertiene alla sezione: [ Politica ]
Per trattare della politica intesa come servizio, ritengo che si debba partire da una visione corretta di tale attività. Partecipazione politica significa cambiamento: quando un problema non viene risolto, significa che non c’è coinvolgimento.
La politica diventa pertanto arte della partecipazione ed è utile alla società in quanto solo dall’impegno e nel confronto s’individuano le proposte migliori per la comunità La politica è necessaria di per sé, non è "sporca"; un tempo era riservato ai migliori. La politica è, infatti: dialettica; dialogica; basata sulla presa di posizione. Non può esistere una politica monocorde, monologa, univoca; ogni volta che essa ha prevalso, la società è finita nell’ideologia di stato, nel totalitarismo. Sono perciò necessarie le controparti e se non ci fossero si dovrebbero inventare.
Quello che, poi, si deve ricercare è la pace sociale, concetto del tutto differente dal controllo sociale, che significa bloccare il confronto, il dialogo. La vera pace deve essere oggi quella sociale, intensa come vicendevole collaborazione, ciascuno col proprio compito. Per questo servono i partiti, le maggioranze…
Ma i partiti devono basarsi su ideologie ben precise; le forze, i gruppi basati sul qualunquismo, sul pressappochismo con il tempo hanno sempre fallito. Se la politica è arte del possibile per risolvere un problema, per raggiungere uno scopo, deve in ogni modo poggiarsi su una scelta di campo e su una scelta di metodo per raggiungere un obiettivo.
Oggi che le ideologie stanno tramontando, il primo traguardo da porsi è quello di farle rivivere, e sarebbe già questo un servizio importante reso alla politica per la ragione che chi ha una fede, chi ha un principio o un ideale, sa portarlo avanti. Il servizio che la politica può rendere ai giovani è toglierli dall’apatia per riportarli all’idealità.
La politica deve occuparsi degli ultimi, proprio perché altrimenti nessuno si ricorderebbe di loro.
L’uomo non è nato per confondersi in una massa, ma per vivere dentro ad una catena di rapporti. In questo contesto si inserisce così l’attività di colui che si impegna o si dovrebbe impegnare in prima persona nella società e per la società, il politico.
A questo punto mi pare opportuno sottolineare che se i nostri politici ovvero i nostri amministratori non funzionano, la colpa non è loro, ma di chi li ha scelti, preferendo rilasciare una delega in bianco senza più interessarsi. Il voto non è, invece, solo delega, ma controllo e verifica.
Si dice che tutto è politico e che tutti fanno politica: per il momento questo è un auspicio più che una realtà; se si avverasse vivremmo tutti sicuramente molto meglio. Chissà !!! Giuseppe Paccione.

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