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 TOSSICODIPENDENZA: PROGETTO "IL SENME E LA PIANTA" Data: 27/05/2009
Appertiene alla sezione: [ Opinione ]
Giovedì 21 Maggio è stato presentato in conferenza stampa il progetto “Il seme e la pianta”, finanziato dal Piano Sociale di Zona dell’ambito territoriale Acquaviva delle Fonti – Binetto –Cassano Murge – Grumo Appula (comune capofila) – Sannicandro di Bari - Toritto.
Si tratta di un progetto che affonda le radici nell’esperienza diretta dell’associazione A.P.Ri. (Associazione Pugliese Rilancio), e dei suoi collaboratori, con un problema spesso dimenticato: la tossicodipendenza.
La finalità dell’equipe che porterà avanti il progetto è il reinserimento socio-lavorativo di un gruppo di ex-tossicodipendenti. La dipendenza, infatti, porta con sé non solo i disagi psico-fisici e familiari che siamo abituati a considerare, ma anche l’emarginazione che ne consegue, molto più problematica e dura da estirpare. Tornare a lavorare rappresenta per le persone che hanno avuto storie di dipendenza un vero e proprio riscatto e la testimonianza concreta di un ritorno alla vita sociale.
La conferenza è stata aperta dall’Assessore alle Politiche Sociali di Grumo Appula, Dott. Pietro Panzarino, e dal Dott. Sante Troilo, direttore del distretto socio sanitario n.2 dell’ASL Bari, i quali hanno espresso il loro pieno favore per iniziative di questo tipo, in linea con la programmazione del Piano di Zona e con l’esperienza quotidiana degli operatori socio-sanitari, all’insegna (per usare i termini di Troilo) della prevenzione.
La Dott.ssa Silvana Persano, psicologa dei Ser.T. di Acquaviva delle Fonti e Grumo Appula (partners del progetto insieme al CAAF CGIL Puglia – Grumo Appula) ha sottolineato l’importanza di azioni, da realizzare in rete, volte all’aiuto, più che alla guarigione, e alla creazione di condizioni favorevoli, perché il seme, che la tempesta non porta via, possa dar vita ad una nuova pianta.
Anche la presidentessa dell’A.P.Ri, Dott.ssa Costanza Placido, ha parlato della necessità di condivisione e di creazione di rete, finalità del Progetto Uomo da cui è nata l’associazione; ha aggiunto, inoltre, che sono fondamentali, per le dipendenze di ogni tipo, sia il sostegno alle famiglie, sia il diritto al lavoro.
Il momento centrale della conferenza è stato l’intervento della Dott.ssa Natalia Lucaioli, coordinatrice del progetto, che ne ha spiegato motivazioni, obiettivi e percorsi: la tematica rilevante è quella della ricerca del lavoro, rilevante per tutti i cittadini, ma a maggior ragione per gli ex tossicodipendenti.
“Il seme è la pianta” intende offrire un servizio integrato per il reinserimento di 10 persone, residenti nel territorio, che hanno seguito un percorso riabilitativo. “Il reinserimento – dice – è prima di tutto sociale, perché i destinatari devono riappropriarsi di se stessi, contrastando la marginalità che li colpisce; cercheremo di farlo innanzitutto evitando l’illegalità”.
I percorsi di orientamento formativo saranno personalizzati e portati avanti da un’equipe competente, sia attraverso colloqui individuali che tramite incontri di gruppo. Una psicologa avrà il compito di far emergere negli utenti la sicurezza in se stessi, la consapevolezza nelle proprie capacità, la riscoperta di sé; una psicologa del lavoro, invece, muoverà sull’aspetto pratico della ricerca attiva del lavoro, attraverso simulazioni, lezioni frontali e indicazioni precise su come muoversi nel nuovo mercato lavorativo.
Contemporaneamente, l’equipe (composta anche da un’educatrice, una sociologa e 4 volontari) agirà su tutto il territorio, in modo da costituire e consolidare quella rete necessaria alla efficace realizzazione del progetto, coinvolgendo soprattutto le aziende locali, che potranno partecipare a seminari e momenti di incontro, in cui illustrare le loro richieste e prendere attivamente parte all’iniziativa.
Non mancheranno nuovi convegni, per mostrare i progressi fatti e le eventuali modifiche in itinere, all’insegna della trasparenza e linearità.
Infine, per garantire la qualità del progetto, è stato previsto un sistema di monitoraggio e valutazione, condotto da una docente universitaria, che consentirà di capire il livello di efficienza ed efficacia del progetto stesso e di pubblicare i risultati.
“Il seme e la pianta” terminerà a Marzo 2010.
Naturalmente, tutti concordi sul fatto che il potenziale insito nel progetto è ampio e che “Il seme e la pianta” potrebbe rappresentare il primo tassello di un puzzle da comporre.
Attendiamo, quindi, Marzo 2010, per poter giudicare i frutti di questo progetto ambizioso e aspettiamo il prossimo convegno, per poterne parlare ancora.

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