Trionfo catodico di queste ore per Vladimiro Guadagno (in arte Luxuria) la lui/lei transgender (specialista in trash) che ha vinto la selezione finale dell’isola dei Famosi, la celebre trasmissione televisiva  che sembra aver inchiodato ai teleschermi dai sette ai nove milioni di telespettatori.
Un avvenimento mediatico  che, dato il personaggio, ha suscitato  notevoli reazioni, con immediate prese di posizioni politiche e immancabili rivendicazioni di categoria; ma il fatto in sé, oltre a creare una serie di considerazioni sulla necessità (sempre più impellente)  di un  opportuno  e  corretto uso  dello  strumento televisivo da noi finanziato, apre inevitabilmente sulla scottante questione della Sessualità, nell’insieme dei suoi delicati risvolti. 
Logica vuole che ogni vivente di questo  mondo venga rispettato in quanto tale, ciò a prescindere dal colore della pelle, dai caratteri sessuali (anche se  misti) di cui è portatore e quant’altro; paradossalmente però  è questa “mancata evidenza” la causa scatenante di molti  mali di ogni tempo; "rivendicare" ha così senso ma solo nei termini di universalità/chiarezza e soprattutto nelle sedi adeguate (senza mescolanze-commistioni, personalismi, tic e  politicismi/partitismi); è un po’ come far sesso con naturalezza, senza malizie e senza eccessi; se no si ricade: ed è lussuria.