Bondi commissaria Giarda. Giavazzi commissaria Passera. Amato commissaria il Parlamento. E Monti ha dei seri ripensamenti sulla sua squadra. Il governo tecnico nomina dei tecnici per fare quello che i tecnici non riescono a fare: tagliare la spesa e rilanciare la crescita. A che cosa serve allora il governo dei tecnici?
Ho appoggiato la nascita di un esecutivo di transizione, ho detto che il passo indietro di Silvio Berlusconi era necessario, ho scritto che la nomina di Monti era un’ottima scelta, ma dopo alcuni mesi si sta perdendo la natura della missione di questo governo. Il presidente del Consiglio ha capito che serve un cambio di passo, ha preso in mano lo spadone, battezzato una serie di superconsulenti e integrato un governo in difficoltà. La biografia dei «nominati eccellenti» fa emergere un grande senso di urgenza e insufficienza dell’esecutivo, mentre la modalità di nomina de facto allarga il solco che separa Palazzo Chigi dalla maggioranza. È la tracimazione – e insufficienza – della tecnocrazia.
Enrico Bondi è un manager di assoluto valore, ha salvato Parmalat dall’oblio, ma la sua chiamata a fare i tagli ha il senso del commissariamento dei tecnici. A piazza Colonna arriva il ristrutturatore dei ristrutturatori e il segnale, francamente, non è dei migliori. Se Bondi è un grande, così il resto appare piccino.
Giuliano Amato è una riserva della Repubblica, uomo di spessore e grandi relazioni, ne sostenni l’ingresso nel governo – insieme a Gianni Letta – ai tempi della formazione dell’esecutivo, ma chiamarlo ora è stridente: deve occuparsi di una materia che riguarda il Parlamento e non il governo (l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, la riforma dei partiti e il loro finanziamento) e inoltre è un uomo di sinistra. La sua nomina apre un fronte con il Pdl.
L’economista Francesco Giavazzi è un altro calibro importante, è un uomo di rigore e crescita, ma se piazzi un personaggio di quella levatura a suggerire ricette per la spesa pubblica e lo sviluppo, significa che Corrado Passera ha qualche problema a fare il suo mestiere.
Spero di sbagliare, ma ho un tremendo sospetto: che questa sia l’ultima carta da giocare e l’Italia sia tecnicamente persa. Mario Sechi, Il Tempo, 1 maggio 2012

.…………A dirla tutta, questa è una tragedia che tracima nella farsa. Monti è come tanti un fenomeno sulla carta, messo alla prova si è rivelato per un inconcludente ed incapace. Non solo alza bandiera bianca e confessa la disfatta del governo dei superbravi che si sono rivelati del super fessi, ma chiama altri tecnici, uno di 82 anni!, a fare il lavoro per il quale una classe dirigente di mezze calzette (e di molti ladri) aveva chiamato lui.  Il massimo è aver chiamato, tra gli altri,  l’editorialista economico del Corriere della Sera, Giavazzi,  che per mesi, da subito, ha criticato le sue strategie, tutte fondate sulla tassazione selvaggia e su nessun tagli della spesa. Anche quelli ipotizzati da questo stuolo di professoroni a cui incautamente, forse stupidamente, il Parlamento, complice il gran visir del comunismo in salsa italiana, cioè Napolitano, aveva affidato il compito di fare il lavoro sporco che doveva comprendere innazitutto il taglio strutturale della spesa pubblica improduttiva, in tutti i settoir, in primo luogo la sanità, dove si annidano le più squallide nicchie di interessi, camarille, imbrogli, che usano la sanità, la salute della gente, per fare affari e arricchirsi alle spalle dello Stato che siamo noi. Dopo aver strangolato gli italiani, azzerati i consumi (ieri, che era sabato, nei grandi magazzini del barese si potevano  contare sulle dita di due mano  i clienti  che vi si aggiravano…)  e azzerata la crescita, scopre che bisogna tagliare la spesa ma lui non sa dove mettere le mani e delega ad altri il lavoro. Non siamo all’ultima spiaggia, siamo all’Ambra Iovinelli,  lo storico teatro romano  di via Volturno   sul cui palcoscenico  da avanspettacolo si esibivano veri e propri guitti  che non riuscivano a strappare una risata che sia una  . E’ il luogo adatto per uno come Monti e i suoi prodi (provate a immaginare la ministro Fornero che fa  lo spogliarello…chissà, forse raccoglierebbe maggiori consensi che come ministro). g.