Archivio per la categoria ‘Notizie locali’

ABOLIRE LA MINI IMU SULLA CASA SI POTEVA: LO HANNO FATTO IN TANTI, MENO CHE NEL NOSTRO COMUNE

Pubblicato il 23 gennaio, 2014 in Notizie locali | No Comments »

Abolire la tassa sulla casa si poteva : da Bolzano a Ferrara, da Biella a Lodi sono tanti i cittadini che non pagano la mini Imu

Niente tasse. Eppure siamo in Italia. La stessa Italia degli sprechi e delle generose elargizioni alla politica e ai politici che poi, la politica e i politici bruciano in fretta e male ottenendo l’unico risultato di allontanare sempre di più i cittadini dal Palazzo e dalle istituzioni, grandi e piccole che siano.

Si comincia col poco e via via risparmiando, risparmiando, facendo investimenti pubblici mirati e oculati ecco che si arriva a diventare il Comune dove tutti vorrebbero risiedere, il Comune «virtuoso» che, se può, ai suoi cittadini, le tasse, almeno alcune tasse, non le fa pagare. D’altra parte i conti sono presto fatti: se è vero come è vero che, per quanto riguarda la mini Imu non devono riscuotere nulla dai cittadini quei Comuni che hanno lasciato intatta l’aliquota base (0,4 per cento o 4 per mille) fissata dal governo, è anche vero che ben 2.398 Comuni si sono affrettati ad alzare quell’aliquota a 0,45 oppure 0,5 o anche allo 0,6 per cento per recuperare altro denaro. Così abbiamo pensato bene di compiere un rapido (e forzatamente incompleto) viaggio da Nord a Sud, da Est a Ovest per citare alcuni fra gli esempi più significativi di risparmio virtuoso, motivati e perseguiti con convinzione dagli amministratori di Comuni grandi, piccoli e piccolissimi del nostro bizzarro Paese. Cominciando da un piccolo Comune in provincia di Siracusa, Solarino, che ha deciso, addirittura, di non far pagare la Tares ai cittadini che adottano un cane randagio, tutto sotto il controllo dei vigili, che due volte all’anno, dovranno verificare presso le famiglie lo stato di buona salute dell’animale.

Tornando alla mini Imu ricordiamo alcuni dei Comuni più «importanti» dove non si paga: Ferrara, Imperia, Savona, La Spezia, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Mantova, Monza, Sondrio, Udine, Trieste, Gorizia e Pordenone, Asti, Biella, Cuneo e Vercelli, Trento, Bolzano, Aosta, Padova, Treviso, Venezia e Vicenza. Capoluoghi, questi dove le aliquote comunali sulla prima casa non sorpassano la percentuale dello 0,4 per cento. «Asti si conferma il capoluogo di provincia con l’Imu più bassa di tutto il nord e il centro Italia», fanno notare, con orgoglio, il sindaco Brignolo e l’assessore al Bilancio Cannella. Un carico fiscale più leggero cui si accompagna la soluzione adottata da Asti che come molti altri Comuni ha evitato l’esborso dell’addizionale Tares, grazie al fatto che la quota di pertinenza statale era già stata compresa assieme alla quota comunale nelle bollette scadute lo scorso 31 dicembre. Ma, come accennavamo, diamo anche un po’ di voce ai Comuni più piccoli, che più fatica fanno a far quadrare i conti e che quindi meritano ancora più apprezzamento. A San Gimignano, provincia di Siena, il «niente mini-Imu» significa, commenta il sindaco Giacomo Bassi che «anche questo risultato è frutto di un’oculata politica di bilancio, uno sforzo economico di Comuni piccoli che fanno acrobazie per non gravare sulle tasche dei loro cittadini dato che San Gimignano ha ulteriormente abbassato l’aliquota Imu allo 0,30». E se lo sforzo, anziché venire incoraggiato è quasi ostacolato è comprensibile la reazione di Roberto Bozzi, sindaco di Castelnuovo Berardenga: «È intollerabile che i Comuni che hanno aumentato le tasse ricevano dallo Stato maggiori trasferimenti rispetto a quelli che le hanno abbassate. Castelnuovo, a fronte di grandi sacrifici, è riuscita a tenere i conti in ordine e a non aumentare le tasse quindi nessuna mini Imu». Come nessuna mini Imu va pagata nel Comune di Guglionesi, in provincia di Campobasso. «Nonostante a Guglionesi, nemmeno in questi anni difficili, l’amministrazione abbia aumentato l’aliquota della addizionale Irpef e tante altre tariffe, come sempre, è stato rispettato pienamente il patto di stabilità», sottolinea il sindaco Bartolomeo Antonacci. E niente salvadanai da rompere per pagare la mini-Imu anche a Vicopisano, provincia di Pisa, «La cifra corrispettiva dello 0,4 per cento ad abitazione principale ci viene rimborsata dallo Stato. Qualora avessimo aumentato l’aliquota Imu, sarebbero stati i residenti a pagare la differenza, quindi abbiamo soprasseduto», fa notare il Sindaco Juri Taglioli e idem a Castelnuovo Garfagnana, provincia di Lucca dove la buona notizia si accompagna anche a una orgogliosa dichiarazione dall’assessore ai tributi e bilancio Ubaldo Pierotti: «Abbiamo tradotto nei fatti un altro comportamento virtuoso che oggi va a ulteriore vantaggio delle tasche delle famiglie della nostra comunità». Gabriele Villa, 23 gennaio 2014

….Dedichiamo questa nota più che eloquente agli sproloquiatori di casa nostra, ai tenebrosi difensori della scelta scellerata di non rimodulare per tempo l’aliquota IMU sulla prima casa per evitare che i cittadini di Toritto si trovassero tra quelli degli altri 2398 comuni italiani che hanno dovuto pagare  la mini Imu 2013. E a nulla vale che dopo aver tentato di difendere l’indifendile, sindaco e assessore siano stati costretti a promettere (per quel che vale la loro promessa) che la mini Imu si paga ma che il relativo importo si detrarrà dalla TASI 2014. Intanto campa cavallo che l’erba cresce, nel senso che ciò che si promette oggi chissà se si potrà o vorrà mantenere alla scadenza della prima rata della Tasi che è fissata per il giugno 2014 (cioè dopo le elezioni amministrative del prossimo maggio!) ma resta il fatto che sarebbe bastato solo un pò, proprio pochino di buon senso e di attenzione, per evitare il comunque doppio fastidio di pagare e detrarre. Cioè sarebbe bastato che invece di fare i soloni, chiamando in causa il bilancio e i relativi buchi, avessero dato ascolto a chi per tempo li aveva avvertiti. Invece hanno tenuto duro, si fa per dire, e solo dopo che la protesta è montata fra i cittadini grazie alla denuncia di un consigliere di opposizione, sono dovuti tornare indietro con la coda fra le gambe e attorcigliandosi intorno a promesse che per il momento non si sono ancora concretizzate in atti formali. E chissà se e quando ciò accadrà. g.

HA PERSO I BUOI E VA TROVANDO LE CAMPANE

Pubblicato il 11 gennaio, 2014 in Notizie locali | No Comments »

L’ex vicesindaco Fasano è quello che secondo un volantino anonimo firmato “Torittonostra”,  non solo – ed è sacrosanta verità – ha perduto i buoi e va trovando le campane – ma è definito peggiore di quello che ha preso il suo posto, il che è da far morire di rabbia il Fasano, visto – per Fasano – l’offensivo paragone tra il nipote di un bidello – ottima persona quest’ultima  – e l’avo D’URSO di Fasano di cui lo stesso mena vanto pur essendo, secondo la cronaca del tempo, solo un bandito da strada. Orbene, il suddetto Fasano  non si rassegna   al ruolo di chi ha perduto i buoi e neppure a quello  che gli è più consono, cioè  quello del “buttato fuori”. Infatti, concionando dall’alto della sua prosopopeica e presunta, assai presunta superiorità, va   dichiarando – tronfio  – che tutti quelli che vogliono andare al Comune lo fanno solo per fare i “cazzi  loro”,  proponendosi lui, mammolletta di primo pelo,  quale candidato sindaco  e salvatore della Patria, ora,  a 66 anni compiuti l’altro ieri, quando tutti domandano novità e giovinezza e non potendo neppure vantare  esperienza essendone proprio lui  totalmente privo. Costui  è tanto vanesio – almeno politicamente- che dimentica di essere andato in lista nel 2009   nell’aggregazione di sinistra, vantandosi, a risultati acquisiti,  di aver impedito con i suoi voti alla destra  (quella vera e provata da decenni di  coraggiosa militanza  ) di vincere. Non solo. In campagna elettorale aveva deliziato i sostenitori della sua lista  con discorsi scrittigli da mano mercenaria – perché lui non saprebbe  come spiccicar parola –  esaltando le doti del capo della lista e  aveva preannunciato grandi opere, appena alla vigila del suo defenestramento orchestrato con geometrico intento di ridicolizzarlo da quelli che aveva aiutato a vincere.  Chiunque al suo posto, per un soprassalto di dignità, avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco, si sarebbe ritirato in buon ordine, avrebbe preso atto della sua pochezza politica – sulle altre stendiamo un velo pietoso -, e si sarebbe dato all’ippica o, se preferisce, alla caccia al cinghiale che tanto ama per averla praticata pare anche  di frodo, e per aver messo come foto del suo profilo – e migliore identificazione di se stesso  non avrebbe potuto scegliere -  appunto una testa del famoso  mammifero. Invece no! Ha dichiarato guerra ai suoi ex “compagni” e lancia in resta, novello Lancillotto,  si è messo a capo di una armata brancaleone  per dare l’assalto al Palazzo  non per  governare, che è cosa che non saprebbe neppure iniziare a fare,  ma  per consumare vendette e ritorsioni, secondo lo stile e  il costume   che però, come il bue che dice cornuto all’asino,  attribuisce agli altri,   a chi scrive questa nota in particolare, nei cui confronti prova la rabbia tipica delle personalità mediocri quale è la sua, checché lui, e solo lui!,  di sé possa pensare. Ma che è invece l’opinione di tanti, forse molti di più di quanti egli stesso possa immaginare, che coinvolge anche stretti suoi amici, disturbati dal fatto che  ora li voglia, loro malgrado, indurre  ad una specie di guerra di religione che di religioso nulla ha, ma che solo ha sapore di privata e insulsa  rivalsa.   Guerra nella quale pretende  peraltro di essere solo, dovendo tutti gli altri, anche quelli che egli ha osteggiato, sino all’insulto greve, mettersi da parte, perché arriva lui il cioccolataio magico capace di cambiare il mondo. Ma andiamo! Fasano è stato in Comune dieci anni, tra il 1985 e il 1995, senza mai occuparsi di nulla, cinque anni da assessore e altri cinque da vicesindaco, ruolo che non gli competeva ma che l’oggi odiato  “dittatore” dell’epoca  gli  volle riservare, (ab)usando della sua autorità,  per non umiliarlo di più di quanto già non lo avessero umiliato gli elettori,  facendolo arrivare  in numero di preferenze dopo un “modesto” ma molto più bravo dipendente della Asl. Sia nei primi cinque anni che nei secondi cinque anni,   il suo contributo fu pari a zero, virgola zero, come sa più  di tutti l’opposizione dell’epoca,  perché né la “cosa pubblica” gli interessava, né ne comprendeva lo spirito. E visto che ci siamo,  ora che accusa tutti di volle andare sul comune per fare i “cazzi propri”  (ma  lui è l’ultimo a poterne essere illibato censore),  spieghi perché lui nel 1985 ci volle  salire in Comune  e restarci  per dieci anni senza mai occuparsi del “bene comune” salvo che per la pausa caffè,  subito dopo aver conseguito la faticosa  laurea in medicina  e prima di ottenere la nomina  a medico della mutua… Forse perché  pensava o credeva o sapeva  di poterne  essere agevolato? E lo fu? C’è chi dice di si, magari ricordando circostanze ed eventi che molti hanno nella loro memoria  e che nessuna intitolazione postuma al suo genitore (unica “realizzazione” del suo secondo vicesindacato finito nel ridicolo)  possono far dimenticare.   E perché  pretese che fosse impedito  ad  un altro medico di andare  in lista nella DC  nel 1990,  spingendolo dalla DC al PSI e da allora in poi alla  conquista del titolo di maratoneta del cambio di casacca?  Perché non voleva concorrenti in casa nella caccia agli assistiti come nel mai dimenticato film di Alberto Sordi?  Oh,  come è lastricato di  galantuomismo a buon mercato la strada dei  fasulli salvatori della Patria, che se deve essere difesa da  personaggi alla Fasano può tranquillamente finire in malora o venduta al mercato delle pulci.   La smetta Fasano di salire in cattedra, non ne ha né le qualità, né i titoli,  e se ne stia a casa, cercando, se ci riesce,  di far al meglio  il suo lavoro per il quale come è noto è lautamente pagato,  attento,   usando il suo essere medico della mutua, a non spifferare  i  dati dei pazienti,  magari  “spiati” nel database dei colleghi,  rigorosamente tutelati dalla  legge sulla privacy: è un grave reato non solo spiarli  ma peggio ancora spifferarli, specie per ragioni elettorali o di bassa e squallida polemica. g.

P.s. A conferma che  Fasano  non sa neppure dove sono di casa  gli interessi della città e del “bene comune”,  vi invitiamo a verificare quale impegno questo signore e la sua armata brancaleone hanno profuso in Consiglio Comunale per difendere e sostenere i cittadini contro le scelte del governo cittadino. Per esempio in materia di tasse. Nè sono stati presenti nelle riunioni consiliari durante le quali questi problemi sono stati discussi, nè hanno aperto bocca o speso un centesimo per chiedere l’abrogazione della mini IMU 2013 a carico dei proprietari di prime case. Silenzio assoluto. Anche in queste ore quando si è appreso che a Grumo e Binetto la mini IMU è stata risparmiata ai cittadini di questi due comuni a noi assai vicini. Fasano e i suoi comparielli aveva altro a cui pensare, forse a spartirsi la “camicia di Cristo” prima ancora di averla ottenuta, ammeso e non concesso che mai la ottengano.


IL TORITTESE STEFANO SARPI AL COMANDO DEL PORTO DI TRANI

Pubblicato il 19 febbraio, 2013 in Notizie locali | No Comments »

Il Capo di 1^ classe (Nocchiere di porto) Stefano SARPI  (a destra nella foto) ha oggi assunto il comando dell’Ufficio locale marittimo e del porto di Trani.

Nato a Bari il 17 febbraio 1972, sposato e con due figli, diplomato in informatica e scienze marinaresche, si è arruolato nella Marina militare nel 1989. Nel 1990 è stato destinato al Comando flottiglia corvette di Augusta, ove è stato impiegato nella missione di sostegno alle popolazioni civili di Noto, colpite dal sisma verificatosi nel dicembre di quell’anno.

Transitato nel 1993 nel Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera, dopo il previsto periodo di addestramento alla Scuola sottufficiali della Marina militare di La Maddalena, dal 1994 al 1997 è stato destinato alla Capitaneria di Marina di Carrara, come Nostromo di quel porto.

Distintosi nel giugno 1994 nelle attività di supporto logistico e materiale alle popolazioni alluvionate del comune di Massa Carrara, nel 1997 ha preso parte alla missione militare internazionale Alba 2, finalizzata a sostenere la ripresa e lo sviluppo delle istituzioni e della comunità civile dell’Albania.

Dal 1997 al 1999 è stato in servizio alla Capitaneria di porto di Roma – Fiumicino, in qualità di Nostromo del porto.

Nel 1999 è stato trasferito alla Capitaneria di porto di Bari, ove ha prestato servizio fino ad oggi e da dove proviene.

A Bari, sede del Comando regionale della Direzione Marittima, quale componente del Nucleo di polizia giudiziaria e Capo del team ispettivo per la pesca, ha partecipato a svariate operazioni di rilievo locale, regionale  e nazionale in materia di: repressione delle attività illegali di pesca e commercializzazione dei prodotti ittici; tutela dell’ambiente marino e costiero; traffico internazionale di sostanze stupefacenti; contrasto dell’immigrazione clandestina via mare. Tra gli esiti più significativi di tali attività si annoverano l’arresto di diciannove persone (tra i quali 15 “scafisti” e 4 pescatori di datteri) ed il sequestro di oltre duecento tonnellate di prodotti ittici, privi di tracciabilità o rinvenuti in cattivo stato di conservazione.

Munito delle abilitazioni di Ispettore comunitario sulla pesca e di Ispettore ICAAT (contrasto delle catture illegali di tonno rosso), dal 2007 al 2011 ha partecipato, nel contesto di team ispettivi multinazionali e sotto l’egida di Agenzie governative comunitarie, ad alcune missioni di vigilanza sulla pesca marittima praticata nelle acque della Croazia e della Libia. In relazione alle esperienze professionali maturate, da anni collabora con docenti universitari di Bari (Facoltà di medicina veterinaria) e Foggia (Dipartimento di scienze agrarie, degli alimenti e dell’ambiente).

«L’incarico che oggi assume nella prestigiosa sede di Trani – si legge nella nota diffusa dalla Capitaneria di Porto – è motivo di orgoglio ed, al contempo, di consapevole responsabilità nella convinzione che, in continuità con coloro che lo hanno preceduto, il personale militare e civile dell’Ufficio locale marittimo di Trani saprà profondere ogni sforzo allo scopo di corrispondere, in modo efficace, alle esigenze  ed ai bisogni della comunità, delle istituzioni e del ceto marittimo, a tutela di quelle esigenze di trasparenza e legalità che sono patrimonio comune ed indefettibile».

……Al neo comandante gli auguri di buon lavoro.

IN ITALIA C’E’ LA FABBRICA (FALSA) DEI CONVEGNI: DAI FUMETTI AL SANNIO IN CRISI

Pubblicato il 4 novembre, 2012 in Il territorio, Notizie locali, Politica | No Comments »

Datemi un convegno e mi si­stemerò. Patologia ad al­ta diffusione tra i politici, la «convegnite» ha in questi anni contagiato, trasversalmente, auto­revoli e anche meno autorevoli esponenti di tutti gli schieramenti.

Il ministro del Welfare, Elsa Fornero

E così, dopo l’allarme lanciato da Monti in febbraio che ha invitato «gli amministratori pubblici ad astenersi dall’effettuare spese di rappresentanza evitando di orga­nizzare convegni o altri eventi non strettamente indispensabili» e do­po che un altro pentolone di scandalo, quel­lo ancor più «raffinato» dei convegni inesi­stenti, scoper­chiatoconleno­te spese dall’ex capogruppo Idv in Emilia-Romagna, Pao­lo Nanni sono state passate al setaccio, ciò che ri­bolle nel cuore degli italiani per be­ne, oltre alla comprensibile rabbia per essere stati presi per i fondelli un’ennesima volta, è la constata­zione della sfrontata faccia tosta che molti rappresentanti eletti dal popolo, dai semplici consiglieri co­munali, a parlamentari hanno di­mostrato fino ad oggi nel promuo­vere, varare, organizzare per parla­re (e in qualche caso non parlare addirittura) delle tematiche più di­sparate e disperate.
Secondo quanto ammesso da Nanni buona parte dei convegni da lui organizzati tra il 2005 e il 2010, e pagati coi soldi del gruppo, erano inventati di sana pianta. Cioè non si sono mai svolti e le lo­candine venivano realizzate a po­steriori da lui medesimo. La con­fessione è arrivata, l’altro giorno dopo un interrogatorio di sette ore, di fronte al pm Antonella Scan­dellari. I convegni inventati ad hoc servivano, avrebbe spiegato Nan­ni agli inquirenti, per giustificare le spese delle cene a cui partecipava­no, di solito, numerosi commensa­li, oppure per«mascherare»le spe­se sostenute per partecipazioni te­levisive.
Fra i più simpatici convegni- fan­tasma quello del settembre 2005 dal tema «La mobilità nella nostra regione». Idem per il convegno «Problemi della casa», che risale al 2006. E ancora nel 2006, Nanni ha ammesso di aver realizzato a tavoli­no la locandina del convegno «La logistica dei servizi sociali in Emi­lia- Romagna», mai tenutosi. Così nella classifica dei «contributi» sti­lata recentemente dal Sole 24 Ore in testa c’è la solita Regione Sicilia, che ai gruppi consegna ben 13,7 milioni di euro l’anno,poi la Lom­bardia che eroga ben 12,2 milioni di euro, quindi il Veneto, che è a quota 9,1 milioni. Il Piemonte, con 7,3 milioni.Poi l’Emilia (6 milioni), la Liguria (5,7), la Sardegna (5,1), la Calabria (4,6), la Campania (4,5 milioni). E via proseguendo, fino alla Basilicata e alle Marche, che hanno speso rispettivamente 575 e 531mila euro. Come evidenziato da più parti, una cifra non lontana dal cinque per cento di queste elar­gizioni è stata destinata dai partiti a convegni e festival.
Leciti e interessanti oppure inu­tili e costosi, resta il fatto che, da sempre,l’Italia soffre di«convegni­te ». Un esempio recente e illumi­nante? La quattro giorni, ad alta densità di chiacchiere, promossa dal 4 al 7 settembre dalle varie auto­rità politiche e istituzionali di San­t’Agata dei Goti ( Benevento): mar­tedì 4 alle 19 «Il Sannio e la Campa­nia, tra aree di crisi e modelli di svi­luppo » con Renato Lombardi, con­sigliere provinciale di Benevento. Gennaro Salvatore, capogruppo «Caldoro Presidente» Consiglio Regionale della Campania. Quin­di mercoledì 5 «Prima, Seconda e terza Repubbli­ca: alla ricerca delle nuove classi dirigen­ti! » con Gianpie­ro Zinzi, com­missario regio­nale Udc Cam­pania, Marco Pugliese, coor­dinatore regio­nale Forza del Sud Campania, Arturo Scotto, se­gretario regionale Sel Campania Gianmario Mariniello, coordina­tore nazionale Generazione Futu­ro, Guglielmo Vaccaro, commis­sione Finanze della Camera.
A seguire la «ciliegina» di giove­dì 6: «La politica che non appassio­na: perché i cittadini hanno smarri­to la fiducia nei partiti politici?». Già perché non appassiona? Ci chiediamo sommessamente. Ma sicuramente una risposta più auto­re­vole l’hanno data Pasquale Som­mese, assessore regionale Campa­nia, Antonio Bassolino, presiden­te fondazione Sudd, Cosimo Sibi­lia, presidente della Provincia di Avellino. E per concludere venerdì 7 un altro convegno su «L’albero del mondo. Weimar ottobre 1942» con Carmine Valentino sindaco di Sant’Agata de’ Goti. Pasquale Vie­spoli, presidente gruppo coesione nazionale Senato, Clemente Ma­stella, segretario nazionale Popola­ri Udeur, Mario Pepe, commissio­ne Questioni Regionali della Ca­mera, Nunzia De Girolamo com­missione Giustizia della Camera.
Atavica patologia la «convegni­te » (è rimasta nella storia la memo­rabile conferenza su «L’ area del Sa­lento come ponte fra l’Italia, i Bal­cani e il Mediterraneo», tenuta a New York rigorosamente in lingua italiana e davanti a un pubblico di pugliesi fatti arrivare dalla Puglia) ha portato,in tempi più recenti sot­to l’attenzione della Corte dei Con­ti le spesucce di Matteo Renzi, quando era al timone della Provin­cia di Firenze. Spese di rappresen­tanza per 2 milioni di euro (ma se­condo il dipendente di Palazzo Vecchio, Alessandro Maiorano sa­rebbero ben 20 milioni) nel perio­do dal 2004 al 2009. Qualche chic­ca? Per la gara-convegno intitolata «Cento picnic, prima festa nazio­nale a premi dei picnic » del 6 luglio 2008 furono spesi 40mila euro. Per festeggiare il trentesimo comple­anno della Pimpa nel 2005 ben 100mila euro. E una città che ha di­ch­iarato fallimento come Alessan­dria? Non sarà solo colpa dei con­vegni ma è curioso che ogni anno, dal 2007 in poi, solo l’Assessorato alle Pari Opportunità abbia orga­nizzato un convegno internaziona­le contro «La violenza sulle don­ne ». Mentre a Padova il convegno «Il lavoro prima di tutto» è costato 12mila euro. Magari li avessero di­stribuiti fra i disoccupati qualcuno sarebbe stato più felice. E meno male che da Milano e da Catania so­no appena transitati i due conve­gni internazionali dal titolo inco­raggiante: «Spegni lo spreco…».  Il  Giornale, 4 novembre 2012

…………..E poi ci si meraviglia che le tasse rincarano….non c’è Comune in Italia che non abbia aumentato  le tariffe IMU, sia quelle della prima casa,  sia le altre. A Toritto, per  esempio,l’IMU sulla prima casa è stata aumentata di un punto percentuale che vale, mediamente, cento euro a famiglia, di un punto è stato aumentato anche l’IMU sulle seconde case, che vale più o meno altrettanto. Naturalmente servono, dicono,  per coprere i buchi, ovvio, ma spesso i buchi sono quelli che provengono da spese inutili e spesso destinate a favorire i “clienti”.  Per esempio a Toritto è stato appena assunto a contratto un altro ingegnere, il terzo!, per 24 ore settimanali e destinato ad occuparsi dei Lavori Pubblici, settore tanto oberato di lavoro (chi li ha visti?) da non potere essere seguiti come sinora è accaduto dall’attuale responsabile. Costo dell’operazione una quarantina di migliaia   di euro all’anno. Invece di aumentare l’IMU sulla prima casa che tutti dicono essere una tassa ignobile,  si poteva incominciare col risparmiare quesi soldi. Magari invece di assumere un altro ingegnere che pare sia anche pensionato, si poteva   “riesumare”  l’ingegnere civile , assunto  una decina di anni fa, rigorosamente senza concorso, inquadrato in categoria D3,   come quello ora assunto a contratto, e che da qualche anno sverna in Comune impegnato in attività marginali, sebbene firmatario di istruttorie di pratiche anche di lavori pubblici. Perchè no?  Misteri entro i quali si avvolgono gli sprechi  che caricano sui cittadini  costi che si potrebbero evitare. A proposito,  c’è in Comune qualcuno che segnali tutto ciò alla Corte dei Conti e magari alla Procura della Repubblica? g.

GRAZIE A FINI, UNA LEGGINA PER SALVARSI LA PAGA E’ L’ULTIMA FURBATA DELLA CASTA

Pubblicato il 10 giugno, 2012 in Il territorio, Notizie locali, Politica | No Comments »

Grazie a Fini, aumentano i deputati che possono essere assenti giustificati: così evitano i tagli alla diaria

Leggina per salvarsi la paga L’ultima furbata della Casta

Hanno tirato la cinghia sotto il pressing dei media e dell’opinione pubblica, ma a un certo punto non ce l’hanno più fatta. I deputati hanno chiesto e ottenuto dal presidente della Camera Gianfranco Fini un ammorbidimento delle regole che portano a togliere loro una quota della diaria (3.500 euro al mese) per ogni seduta di aula in cui  non partecipano ad almeno un terzo delle votazioni o per le sedute di commissione in cui non siano riusciti a fare rilevare la loro presenza (o attraverso la tessera digitale o firmando un registro). Lo sconto che il preside ha concesso alla sua scolaresca è stato approvato a metà marzo lontano dai riflettori, ma questa settimana è stato pubblicato nel bollettino sommario degli organi collegiali che riporta tutte le riunioni del collegio dei questori e dell’ufficio di presidenza della Camera dei deputati.

Proprio qui alla presenza di Fini è stato approvato questo sostanziale sconto ai monelli che bigiano scuola (anche chi preferisce non perdere tempo in lavori parlamentari spesso inconcludenti e dedicarsi alla propria e più redditizia professione). Con un mini regolamento sono state definite le cause di assenza che possono ogni mese essere giustificate dal collegio dei Questori. Le prime sono banali, e varrebbero per qualsiasi altro lavoratore: “si può ritenere giustificabili i deputati risultati assenti per ricovero ospedaliero ovvero per malattia certificata da un medico dell’azienda sanitaria locale di appartenenza o da una struttura sanitaria pubblica. Potrebbero altresì essere giustificati i deputati assenti per motivi di lutto di congiunti e, per un numero massimo di tre giorni al mese, per assenza ai familiari permanentemente invalidi”. Poi si passa al vero e proprio condono che salva le trattenute dei rimborsi della diaria: “Inoltre, tenendo conto di una esigenza rappresentata dai gruppi parlamentari, si propone di incrementare il numero dei deputati giustificabili da parte dei gruppi medesimi, in ragione della loro consistenza numerica”.

Cosa significa? Che i vari gruppi avevano un numero limitato di parlamentari nelle proprie fila che potevano essere giustificati a prescindere per le proprie assenze, percependo quindi la diaria anche se non partecipavano ai lavori. Di solito si tratta dei leader dei partiti politici: usano questo vantaggio Pierluigi Bersani, Angelino Alfano, Pierferdinando Casini e pochi altri importanti dirigenti di quei partiti. Ora la platea dei condonati si allarga, il suo numero non è stato rivelato (dicono per questioni di privacy che c’entra come il due di picche), e si sa solo che dipenderà dalla consistenza dei gruppi parlamentari. Questo significa che non saranno permesse 20 eccezioni per un gruppo che abbia 20 parlamentari, ma che saranno sicuramente di più nel Pd e nel Pdl. Fra le cause in cui l’assenza risulterebbe giustificata ci sono anche quelle della legge 104 del 1992, che regola i permessi e i congedi di lavoro. di Fosca Bincher, Libero, 10 giugno 2012

…………E dire che proprio ieri sera gli epigoni locali del peggior traditore della storia politica del secondo dopoguerra italiano,  avevano chiamato a raccolta le masse (sic!) per dare, in nome appunto del loro “capo”,  lezioni di moralità, di etica politica, di legalità (triplo sic), ai politici che,  a leggere il loro manifesto,  dovevano zittire per ascoltarli. Ad ascoltarli non c’erano i politici, salvo quelli – pochi anche questi – interessati a “comprare” a poco prezzo qualche decina di voti “posseduti” da   abituali faccendieri, abituati a cambiar partito come altri cambiano le mutande – una volta al giorno -  ma solo pochi “coscritti”, reclutati in virtù dell’immorale uso di dati sensibili utilizzati per “indurli” a  discutibili parate destinate a far da sfondo  a utopici  incoronamenti futuri di locali barbari sognanti che mai hanno pagato scotto per i loro intemerati cambi di casacca. A questi pochi però nessuno ha detto che il grande capo, sopra riportato in effigie,  dopo aver assicurato al proprio cognato  l’uso gratuito di una lussuosa dimora in quel di Montecarlo, sottraendola ai beni del partito che fu,  ha anche l’altro ieri concesso uleriori benefici ai suoi colleghi deputati, compreso l’applicazione anche per loro dei benefici della legge 104 del 1992, quella che consente ai parenti di disabili di usufruire di tre giorni al mese di  assenze  retribuite dal posto di lavoro, come se i deputati  non potessero permettersi con quel pò pò  che guadagno una badante per i loro cari, recandosi, loro, a svolgere le mansioni a cui sono stati eletti e per le quali percepiscono stipendi da nababbi.  Questo, ovviamente, s’è dimenticato di stigmatizzatore il loquace – alle spalle! – fustigatore degli altrui doverosi e inderogabili rilievi di accertati illeciti. Il che ci fa supporre che è pronto a compierne…. g.

LA TORITTESE MARIANNA SCARANGELLA PREMIATA ALLE CELEBRAZIONI DEDICATE ALL’ILLUSTRE MERIDIONALISTA GIUSTINO FORTUNATO

Pubblicato il 1 maggio, 2012 in Il territorio, Notizie locali | No Comments »

La prof.ssa Marianna Scarangella

Dedicato al pensiero meridionalista che ebbe proprio in Giustino Fortunato il più illustre rappresentante, si è svolta a Rionero in Vulture l’ottava edizione del “Certamen Fortunatianum” lo scorso 26 aprile. Alunni provenienti dalle scuole superiori di tutto il  Sud Italia hanno trattato e si sono confrontati sul tema che quest’anno era particolarmente interessante: “Europa, Mezzogiorno, Mediterraneo, tra colonizzazione, decolonizzazione e democratizzazione”.

Il tema andava sviluppato in modo storiografico, critico e problematico, finalizzato a dimostrare l’approfondita conoscenza del pensiero meridionalista aggiornato all’attuale fase storica e socio-economica nella dimensione nazionale ed europea con particolare riguardo alle dinamiche che pongono l’attenzione sul Mediterraneo quale crocevia di popoli e culture.

Brillante è stato considerato il lavoro svolto dall’aunna del Liceo S.S. “G. Tarantino” di Gravina in Puglia Lucia Fiore, che è risultata la vincitrice del Certame.

Il primo posto conquistato dall’alunna Lucia Fiore premia non solo l’alunna, ovviamente,  e il Liceo dove studia, ma sopratutto la sua insegnante di Storia e Filosofia, la nostra concittadina Marianna Scarangella, che attraverso l’alunna,   che ha fatto suoi gli insegnamenti ricevuti, ha colto un significativo riconoscimento  alle  sue  capacità di insegnante(è anche docente  presso l’Università della Terza Età di Toritto) e di studiosa del pensiero meridionalista, oggi più che mai attuale e meritevole di approfondimenti che partendo da lontano si proiettano verso il futuro. Complimenti e auguri da parte nostra. g.

UNA ANTICA ISTITUZIONE A SERVIZIO DELLE FAMIGLIE TORITTESI

Pubblicato il 19 gennaio, 2012 in Notizie locali | No Comments »

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Scuola per l’infanzia San P.PIO di Toritto

MARIANNA SCARANGELLA, UNA TORITTESE ALLA CONQUISTA DELLA RAI

Pubblicato il 15 gennaio, 2012 in Cronaca, Notizie locali | No Comments »

Martedì sera, 17 gennaio, su RAIUNO, alla trasmissione I soliti ignoti, condotta da Fabrizio Frizzi, la concorrente che si cimenterà nell’individuare le identità nascoste parlerà torittese. Infatti  sarà la nostra concittadina Marianna Scarangella, insegnante di storia e filosofia nei licei, attualmente in servizio a Gravina di Puglia, a cimentarsi nella prova identitaria.  Chi  ha la fortuna di conoscere la professoressa Scarangella ne  apprezza la vivace spiagliatezza, la  passione  per la sua professione, l’impegno che profonde in tutto ciò che fa, l’amore per la sua cittadina che vive con spirito civico esemplare. Siamo certi che si è fatta onore  e che ha fatto onore a  tutti noi,  e a Toritto,  che almeno per una volta non finirà nella cronaca nera,  ma nella cronaca degli avvenimenti che ci aiutano a sorridere. Grazie, Marianna!

LA POLITICA URBANISTICA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SPRECA RISORSE E NON RAGGIUNGE GLI OBIETTIVI.

Pubblicato il 5 gennaio, 2012 in Notizie locali | No Comments »

Riceviamo e pubblichiamo:

Sul sito del Comune di Toritto campeggia tra gli avvisi: “Approvata variante al P.R.G. per ampliamento zona artigianale” (e da stamattina lo stesso avviso compare sulle plance pubblicitarie del Comune n.d.r.)
Dov’è la notizia?
Nel breve testo dell’avviso si specifica poi che in realtà l’approvazione è avvenuta lo scorso 30 settembre, e la notizia consisterebbe nel fatto che lo scorso 1 dicembre la delibera di settembre è stata pubblicata sul BURP.
Va bene. Ma c’è da rallegrarsene? Pare proprio di no.
A guardar bene, questa variante ci ricorda altre iniziative prese dall’Amministrazione comunale, tutte accomunate da un elemento: l’inconcludenza.
I numerosi e ripetuti annunci, dati spesso con toni trionfali, si sono sino ad ora concretizzati in nulla, evidenziando, tra l’altro, l’assenza di una pianificazione, di una strategia, di un ragionamento razionale che conduca ad un obiettivo chiaro.
Insomma, sembra che l’Amministrazione, su temi come pianificazione urbanistica e sviluppo delle attività produttive locali, non sappia “che pesci prendere”.
Per convincersene basta semplicemente osservare in numero di varianti al PRG messe in cantiere, il tempo trascorso e gli effetti prodotti.
Attualmente si parla di:
-          variante al PRG per l’adeguamento al PAI;
-          variante al PRG per l’adeguamento al PUTT/PAESAGGIO;
-          variante al PRG per L’AMPLIEMENTO DELLA ZONA ARTIGIANALE.
La prima si è resa necessaria a seguito del PAI che risale al 2004, e non ha portato ancora a nulla (se non a delle spese).
La seconda mira ad adeguare il PRG ad uno strumento regionale che risale addirittura al 2000!
La terza avrebbe addirittura del comico se non fosse che riguarda un argomento molto serio. La zona artigianale, come tutti possono notare percorrendo la ex statale, non è stata mai realizzata, e non si capisce davvero perché non un solo artigiano abbia ancora  potuto  realizzare un opificio in cui svolgere, in condizioni dignitose e competitive, la propria attività produttiva.
Ebbene, questa zona artigianale, mai realizzata, è stata anche ampliata , pare addirittura quadruplicata ( con grande beneficio, almeno teorico, dei proprietari dei suoli interessati che si sono visti moltiplicati i valori dei loro terreni ex agricoli n.d.r.)
A volte, di fronte a questi paradossi, viene il dubbio di non essere sufficientemente intelligenti per comprenderli.
Un’ultima domanda.
Essendo stato introdotto dalla Regione, ormai da diversi anni, uno  nuovo strumento urbanistico, il PUG  – piano urbanistico generale – (in sostituzione del  PRG e che certamente è più moderno del PRG),  piuttosto che commissionare, pagare, adottare e approvare, tante varianti (con spreco di tempo e risorse pubbliche ottenendo per giunta un risultato più che  scadente), non sarebbe stato opportuno far redigere ex  novo un  più idoneo sturemnto urbanistico, appunto  il PUG, che affrontasse tutta intera la problematica urbansitica del nostro territorio ?

…….Ci piacerebbe che qualcuno desse risposta e chiarisse i dubbi che questa nota solleva. g.

IL PRAYER PUO’ ATTENDERE…E CON LUI I TORITTESI

Pubblicato il 15 dicembre, 2011 in Notizie locali | No Comments »

Da un nostro visitatore riceviamo e pubblichiamo:

In un paese, Toritto, in cui non esiste una biblioteca comunale,  non c’è da meravigliarsi se un grande dipinto murale, quello che impreziosisce la volta dell’aula consiliare del nostro Comune, opera dell’artista barese Mario PRAYER, lo stesso che ha decorato a Bari l’ aula magna dell’ Ateneo e la chiesa di San Giuseppe, non c’è da meravigliarsi dicevo, se questo dipinto, che da decenni ormai “chiede” di essere restaurato, sia lasciato al suo triste e  progressivo, inesorabile degrado.

Eppure l’amministrazione comunale ci aveva promesso, tra tante altre cose, anche questo, ripetendo come un disco rotto, ad ogni occasione d’incontro nella sala consiliare, a proposito o a sproposito, che l’opera del PRAYER sarebbe stata presto restaurata.

A dire il vero, qualcosa in questo senso, l’amministrazione aveva fatto. Ma poi, con la sua proverbiale goffaggine e superficialità, ha gettato tutto alle ortiche, rimediando anche una figura delle sue con lo sponsor.

Infatti,  nel settembre del 2007,  la Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia ha comunicato la disponibilità a concedere 30.000 € al Comune di Toritto per il restauro del dipinto, cifra che il Comune ha accettato dichiarandola sufficiente per coprire tutte le spese per il restauro.

Trascorsi due anni il Comune ha provveduto all’affidamento “urgente” alla ditta scelta per approfondire il progetto ed eseguire i lavori di restauro.

Allora, bene, bravi?  Macché.

Salta fuori che l’importo era stato sottostimato, e non di poco.

Erano necessari  infatti 50.000 € e non  30.000 € come previsto dall’Amministrazione, ragion per cui o trovava la somma residua o doveva rinunciare al recupero del prezioso dipinto: ha scelto la seconda ipotesi e ha rinunciato

Nel frattempo lo sponsor che  aveva già versato un acconto di 7.500 €,  vista l’inerzia del Comune, con diverse note ne ha chiesto la restituzione che è avvenuta circa un mese fa.

Totale: oltre tre anni trascorsi inutilmente.

Insomma il Comune ha promesso ai cittadini il restauro del dipinto, ne ha sottostimato i costi, ha ottenuto una sponsorizzazione di 30.000 €, ha sottoscritto una convenzione con la Fondazione CRP, non l’ha rispettata, ha affidato progetto ed esecuzione dei lavori, ha ottenuto il progetto, non è stato capace di reperire i fondi per coprire i maggiori costi, non ha rispettato il contratto stipulato con l’impresa appaltatrice, ha rinunciato a 30.000 € ed al restauro del dipinto.

Il tutto rimediando una figuraccia con la Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia che ha anche dovuto faticare per farsi restituire l’anticipo, arrecando un danno alla ditta aggiudicatrice che ha fornito il progetto e non ha potuto eseguire i lavori e illudendo i cittadini. Ma a questo i torittesi sono oramai abituati. (15 dicembre 2011)