Riceviamo e pubblichiamo:

Sul sito del Comune di Toritto campeggia tra gli avvisi: “Approvata variante al P.R.G. per ampliamento zona artigianale” (e da stamattina lo stesso avviso compare sulle plance pubblicitarie del Comune n.d.r.)
Dov’è la notizia?
Nel breve testo dell’avviso si specifica poi che in realtà l’approvazione è avvenuta lo scorso 30 settembre, e la notizia consisterebbe nel fatto che lo scorso 1 dicembre la delibera di settembre è stata pubblicata sul BURP.
Va bene. Ma c’è da rallegrarsene? Pare proprio di no.
A guardar bene, questa variante ci ricorda altre iniziative prese dall’Amministrazione comunale, tutte accomunate da un elemento: l’inconcludenza.
I numerosi e ripetuti annunci, dati spesso con toni trionfali, si sono sino ad ora concretizzati in nulla, evidenziando, tra l’altro, l’assenza di una pianificazione, di una strategia, di un ragionamento razionale che conduca ad un obiettivo chiaro.
Insomma, sembra che l’Amministrazione, su temi come pianificazione urbanistica e sviluppo delle attività produttive locali, non sappia “che pesci prendere”.
Per convincersene basta semplicemente osservare in numero di varianti al PRG messe in cantiere, il tempo trascorso e gli effetti prodotti.
Attualmente si parla di:
-          variante al PRG per l’adeguamento al PAI;
-          variante al PRG per l’adeguamento al PUTT/PAESAGGIO;
-          variante al PRG per L’AMPLIEMENTO DELLA ZONA ARTIGIANALE.
La prima si è resa necessaria a seguito del PAI che risale al 2004, e non ha portato ancora a nulla (se non a delle spese).
La seconda mira ad adeguare il PRG ad uno strumento regionale che risale addirittura al 2000!
La terza avrebbe addirittura del comico se non fosse che riguarda un argomento molto serio. La zona artigianale, come tutti possono notare percorrendo la ex statale, non è stata mai realizzata, e non si capisce davvero perché non un solo artigiano abbia ancora  potuto  realizzare un opificio in cui svolgere, in condizioni dignitose e competitive, la propria attività produttiva.
Ebbene, questa zona artigianale, mai realizzata, è stata anche ampliata , pare addirittura quadruplicata ( con grande beneficio, almeno teorico, dei proprietari dei suoli interessati che si sono visti moltiplicati i valori dei loro terreni ex agricoli n.d.r.)
A volte, di fronte a questi paradossi, viene il dubbio di non essere sufficientemente intelligenti per comprenderli.
Un’ultima domanda.
Essendo stato introdotto dalla Regione, ormai da diversi anni, uno  nuovo strumento urbanistico, il PUG  – piano urbanistico generale – (in sostituzione del  PRG e che certamente è più moderno del PRG),  piuttosto che commissionare, pagare, adottare e approvare, tante varianti (con spreco di tempo e risorse pubbliche ottenendo per giunta un risultato più che  scadente), non sarebbe stato opportuno far redigere ex  novo un  più idoneo sturemnto urbanistico, appunto  il PUG, che affrontasse tutta intera la problematica urbansitica del nostro territorio ?

…….Ci piacerebbe che qualcuno desse risposta e chiarisse i dubbi che questa nota solleva. g.