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REGALIAMO UN PALLOTTOLIERE A SCHITTULLI

Pubblicato il 7 aprile, 2010 in Il territorio, Politica | No Comments »

Dice un proverbio popolare che non c’è matrimonio dove non si pianga e non c’è funerale dove non si rida. E’ avvenuto anche all’indomani della sfortunata campagna elettorale di Rocco Palese  e del centro destra pugliese, sconfitto da Vendola. Mentre tutti si dolevano per una sconfitta dolorosa e lacerante,  e dinanzi, come si suol dire, al cadavere ancora caldo di una battaglia perduta,  benchè non sia  mancato il valore ma non non ha fatto capolino la fortuna, c’è stato chi ha trovato modo di far ridere a crepapelle chiunque abbia una sia pur minima capacità di osservazione. Autore di siffatta impresa è stato tal Schittulli, presidente della Provincia di Bari, il quale, grosso modo,  ha dichiarato alla stampa che il suo “movimento” (se ci aggiunge un “i” tra la emme e la e lo si potrebbe scambiare,   Schittulli,  per il mago Herrera)  avrebbe vinto, dimostrandosi, è sempre Schittulli che parla,  l’unica novità del centro destra,  “perchè avrebbe avuto uno straordinario consenso elettorale” (cfr. La Gazzetta del Mezzogiorno del 3.4.2010).  Forse Schittuli avrebbe bisogno di un buon pallottoliere con cui trastullarsi insieme ai suoi “bravi”  e con cui, sopratutto, fare un pò di conti. Intanto la lista del cui “successo” si attribuisce merito è la “Lista dei Pugliesi per Palese”,  cioè la Lista del Presidente che il PDL ha messo in campo in tutta Italia e,  in Puglia,  in tutte le sei provincie.  Solo per  quella di Bari la responsabilità della gestione è stata assegnata alla troupe di Schittulli mentre le liste delle altre cinque provincie pugliesi  sono state organizzate, preparate, e gestite da altri soggetti diversi da Schittulli.  Schittulli e la sua troupe invece hanno usato  in provincia di  Bari la Lista del Presidente per far la stessa cosa che hanno fatto in Provincia di Bari  dal minuto successivo alla elezione  di Schittulli ( il cui merito, è bene ribadirlo,   è solo ed unicamente  del centrodestra che lo ha votato sia pure turandosi il naso),  cioè  spradoneggiandovi e  usandola unicamente come supporto per la elezione del pupillo di Schittulli, Bellomo, il cui unico merito politico, sinora,  è di essere figlio d’arte,   chiamato da Schittulli  prima a far l’assessore in Provincia, e  poi destinato, nei piani della troupe di  Schittuli,  a trasferire in Regione il “verbo” del presuntuso anzichèno Schittulli che si atteggia ad ispirato della politica ma è solo un piccolo satrapo che arrivato, dopo lunga e spasmodica anticamera,   nelle stanze del potere,  ne fa un uso strumentale e personale.   L’intento di eleggere Bellomo  è stato raggiunto,  sacrificando senza scrupoli quanti candidadandosi in quella lista non avevano neppure lontanamente immaginato che sarebbero stati solo cinicamente  usati per rastrellare i  voti necessari per consentire il raggiungimento di questo traguardo, che, d’altra parte, è stato raggiunto solo grazie ad una manciata di voti che ha fatto superare di poco, appena lo 0,81%,  la soglia del 4% necessario perchè la lista  potesse partecipare alla attribuzione dei seggi e per  ottenere questo risultato determinante  sono stati i voti conseguiti  dalla Lista del Presidente della circoscrizione di Lecce, senza i quali Schittulli e Bellomo sarebbero calati a picco. Perchè in provincia di Bari il risultato è stato mediocre. Infatti la lista  di cui Schittulli si attribuisce la paternità ha ottenuto nella circoscrizione di Bari 38.981 voti, pari al 6,39%. Appena otto mesi addietro, la cosiddetta Lista Schittulli ottenne in provincia di Bari 59.987 voti, pari al 9,47% dei voti. Quindi Schittulli in otto mesi ha lasciato sul campo ben 21.006 voti e il 3,09 %, insomma ha perduto circa un terzo dei voti che la “sua” lista aveva ottenuto alle Provinciali. E questo sarebbe il successo di cui mena vanto e  sul quale con incredibile mancanza di stile e di rispetto per le lacerazioni provocate dalla sconfitta elettorale  ha cantato vittoria mentre l’intero centro destra si spargeva mestamente il capo di cenere e il Minisro FITTO rassegnava le dimissioni?   Senza dimenticare sia i voti ottenuti dai singoli candidati che nulla hanno a che fare con il suo “movimiento” sia  le squallide operazioni di trasformismo targato vecchia repubblica che Schittulli ha posto in atto, con molta superficialità e altrettanta arroganza,   senza peraltro ottenere  vistosi successsi,  passando senza alcuna remora sulla dignità delle persone. Se  questo  è il nuovo che avaza, “arridateci” il vecchio ma non quello di via Fratelli Rosselli.

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A Toritto il pupillo del presidente Schittulli, Bellomo, ha ottenuto appena  130 voti fatti affluire su di lui dai noti  mercenari che per l’occasione si sono arruolati con Schittulli , in cambio, chissà,  di future prebende,  promesse   da Schittulli in nome, ovviamente,  di una continua conclamata e per nulla reale  diversità morale.  I voti invece  che  complessivamente la Lista del Presidente  ha ottenuto sono stati  1.076 voti,  tutti, o gran parte ( meno,  naturalmente, i 130  voti di Bellomo) sottratti al PDL dal candidato Quarto (anche lui  si è candidato per far da supporto a Bellomo e per fare un “piacere”  a Schittulli?) che come tutti i candidati “paesani”  ha goduto della regola del “vantaggio” che deriva da questo  particolare status nonostante la assoluta impossibilità di successo,  visto che questa volta non poteva ripetere, come i fatti si son presi la briga di dimostrare, quanto accaduto per mero fatto fortuito e irripetibile alle provinciale dello scorso giugno ( a Grumo,  Quarto  ha ottenuto 276 voti rispetto ai 2700 voti elle provinciali del 2009!). A sostanziale  conferma di ciò,  v’è la circostanza, accertata,  che su circa il 60%  delle schede che nelle sezioni elettorali  di Toritto riportavano la preferenza a favore di  Quarto  era crociato il simbolo del PDL ,  ma il voto di lista, per effetto della legge elettorale, è stato   “trascinato”  a favore della lista di appartenenza di Quarto, cioè la lista dei Pugliesi. Invece non appartenevano di sicuro  al PDL i voti, una ventina, che portavano il voto di preferenza  a Quarto accanto al simbolo dei Pugliesi e il voto disgiunto a favore di Vendola!

AL VOTO PER RESTITUIRE DIGNITA’ ALLA PUGLIA

Pubblicato il 27 marzo, 2010 in Il territorio, Politica | No Comments »

Domenica e lunedì i pugliesi, come gli elettori di altre dodici regioni italiane, sono chiamati alle urne per eleggere i nuovi governatori e i nuovi consiglieri regionali. E’ un voto importante perchè si situa quasi a metà dell’attuale legislatura della Repubblica eletta ad aprile del 2008 e  che vede il centrodestra al timone del Paese. Le prossime elezioni generali si svolgeranno infatti ad aprile del 2010 e sino ad allora gli italiani non avranno più altre occasioni per esprimersi e far conoscere le loro volontà. . E’ quindi importante il voto di domenica ed ha un valore che prescinde e va al di là del mero aspetto amministrativo per assurgere a voto “politico“, anzi a un vero e proprio “referendum” sul governo in carica e sul presidente del Consiglio  Silvio Berlusconi. Intendiamoci, e il premier lo ha detto con forza, il governo non cadrà ove dovesse verificarsi una sconfitta del centrodestra ma non v’è dubbio che il risultato elettorale determinerà scelte e indirizzi del governo e della maggioranza. E’ importante allora andare a votare. Questo deve essere il primo impegno degli elettori di centrodestra: sottrarsi alla tentazione di considerare il voto di domenica un voto solo amministrativo e quindi, come spesso accade,  astenersi dal voto, perchè comunque non sono in gioco il governo, gli indirizzi liberali e liberistici in economia e più in generale  dello Stato. Invece è proprio per garantire e supportare questi indirizzi  che occorre andare a votare, per confermare e rafforzare il consenso al governo e al premier Berlusconi, perchè, lo ribadiamo, il voto di domenica è innanzitutto un voto politico,  poi è anche un voto amministrativo e sotto questo aspetto è necessario che il voto sia dato utilmente, specie in Puglia. Qui   la partita che si gioca è fra la continuità del governo del funambolesco presidente uscente, Vendola, governo delle chiacchiere e delle parole, delle tasse e degli scandali nella sanità, dello spreco delle risorse e delle liste di attesa nella sanità, dei fondi non spesi per lo sviluppo delle imprese, del turismo, dell’agricoltura, a favore della occupazine giovanile,  e un nuovo governo, presieduto dal candidato del centrodestra, Rocco Palese, uomo di grande valore e capacità, esperto e saggio amministratore, capace di far ripartire la Puglia, anche con l’aiuto del suo vice designato, il presidente di Confindustria Puglia, ing. De Bartolomeo, uomo dell’impresa e della concretezza. Il voto degli elettori del centro destra deve essere dato convintamente al candidato Rocco Palese, evitando di disperdere il voto a favore della candidata ex aennina Poli Bortone la cui candidatura è un atto di ripicca che ha come solo obiettivo quello di far perere il centrodestra, reo di non averla candidata alla presidenza della Puglia. Votando per la Poli Bortone si esprime un voto inutile per la Puglia perchè è un voto utile alla riconferma di Vendola che sarebbe una sconfitta per le speranze di rinascita della economia pugliese.E’ un fatto che votando la Poli Bortone e la stessa UDC,  che in Puglia ha rifiutato l’accordo con il centrodestra con cui ha governato nel passato e governa in molte realtà amministrative, in realtà si sottrae voti a Palese e si favorisce Vendola. E’ questo che vogliono Poli Bortone e Casini? Tocca agli elettori di centro destra, compresi gli elettori di Casini, sconfiggere questo disegno squallido e dare convintamente voti e consensi a Palese, favorendo così , questa si utile, la omogeneizzazione del governo regionale al governo centrale da cui non possono che derivare vantaggi per la comunità pugliese. E’ questo l’appello che rivolgiamo agli elettori di centrodestra, ai quali poi affidiamo un ulteriore riflessione. A sostenere Palese ci sono sei liste perchè la disciplina elettorale regionale è diversa da quella sperimentata con la legge elettorale nazionale che ha favorito, felicemente, un  bipartitismo quasi perfetto con conseguente maggior efficacia del lavoro delle Camere e dello stesso governo. In attesa che il legislatore intervenga per eliminare le tante disparità elettorali esistenti nel nostro Paese nei diversi livelli istituzionali, ci pensino gli elettori, così come è avvenuto per il Parlamento, a realizzare con il proprio voto un  altrettanto utile bipartitismo a livello regionale, che oltretutto  significa anche grande risparmio di risorse e di poltrone.  Gli elettori di centro destra sappiano concentrare i loro voti sulla lista del PDL che ha al suo interno candidati rappresentativi delle realtà politiche, sociali, economiche, civili della provincia, evitando di disperdere voti, contribuendo a rafofrzare il bipolarismo italiano.  Dal vostro voto, cari elettori di centrodestra, dipende il futuro della Puglia e del Paese.  Usatelo bene!

BERLUSCONI A BARI PER SOSTENERE ROCCO PALESE

Pubblicato il 24 marzo, 2010 in Il territorio, Politica | No Comments »

Questa  sera il premier Silvio Berlusconi era a Bari per sostenere il candidato presidente alla Regione Puglia Rocco PALESE. Circa diecimila persone hanno affollato lo spazio 18 della Fiera del Levante dove si è svolta la manifestazione che ha avuto inizio, come da programma,  alle 18 in punto con il presidente Berlusconi che si è presentato da solo sul palco, sul quale subito dopo è salito Palese per il quale il premier ha avuto parole di grande elogio e di grande amicizia,  come pure  per il ministro Fitto che Berlusconi ha affettuosamente definito  “mio nipotino”. Discorso quello del premier come sempre spumeggiante e ricco di battute, ma anche di suggestive sottolineature sul suo  “governo del fare” rispetto al “governo del dire” della sinistra. Particolarmente caustico Berlusconi è stato nei confronti di Vendola al quale ha contestato la incapacità a usare i soldi ricevuti per lo sviluppo della Puglia, rimarcando che al suo posto Palese, uomo abituato alla concretezza dei conti, li avrebbe spesi e sopratutto li avrebbe spesi bene. Di qui è stato facile per Berlusconi sottolineare l’importanza di governi omogenei tra Regione e Stato per raggiungere obiettivi più importanti e utili per le comunità amministrate. La manifestazione è poi proseguita con l’intervento appassionato di Rocco Palese e si è conclusa con un ultimo appello di Berlusoconi che era attorniato oltre che da Palese, dal ministro Fitto e dal vicepresidente designato ing. De Bartolomeo. Molti giovani e tra questi tanti di Toritto che facevano parte della foltissima delegazione di militanti del PDL di Toritto presenti alla manifestazione.

IL VOTO, TRA LANZICHENECCHI E RUFFIANI

Pubblicato il 22 marzo, 2010 in Il territorio | No Comments »

Il voto regionale ormai prossimo ha scatenato, come era facile prevedere, un’orda di lanzichenecchi e ruffiani che si aggirano famelici non intorno ai partiti, che sanno tenerli abbastanza lontani,  ma intorno ai singoli candidati. A destra e  a sinistra, e al  centro. Il “ritorno” delle preferenze è la causa prima, ma non unica,  di tutto ciò. Non ci piace criminalizzare la preferenza quale metodo democratico di scelta del candidato da suffragare da parte degli elettori, nè siamo entusiasti del sistema delle liste bloccate in vigore per il Parlamento nazionale….ma…ma non v’è dubbio che lo spettacolo che si sta offrendo in questi giorni agli occhi della gente finisce col far ritenere che quello delle preferenze non è un metodo che garantisce la elezione dei migliori e, sopratutto, consente, ancor più che nel passato,  a tanti squallidi personaggi di retrovia di trasformarsi in altrettanti caporali che a differenza di quelli che procacciavano braccianti, procacciano voti, o sperano di farlo, ergendosi a proprietari di mazzette di voti che tentano di  “vendere” ai candidati.  Intendiamoci. Gli elettori non sono più quelli di una volta, non hanno l’anello al naso, sanno scegliere per proprio conto e, per di più, si sono fatti furbi. Abbastanza da non farsi infinocchiare, anzi,  abbastanza da infinocchiare  essi questi ruffiani del voto, facendo loro credere di volerli assecondare ma capaci  nella cabina elettorale di fare di testa propria. Ma allora, si dirà, perchè scandalizzarsi? Magnaccia e imbroglioni ce ne sono sempre stati. E’ vero, ma il fenomeno non può passare sotto silenzio. Anche perchè  non aiuta la politica intesa come servizio e passione. Perchè la si sottomette a riti e sistemi che si sperava  fossero stati superati  e resi del tutto desueti con l’avvento del bipolarismo. Invece lo spettacolo che è sotto i nostri occhi e sotto gli occhi di tutti è inverecondo. Ce n’è per tutti i gusti e di tutti i generi. Dai trasformisti ai postulanti  per sè e i propri cari. Come quei due, padre e figlio,  che dieci mesi fa vagavano con le loro faccie ingrugnite  per tutti i partiti alla ricerca di una candidatura che mettesse  il figlio, militare di mestiere,  sotto il manto protettore di una carica elettiva si da impedirne la probabile partenza per un teatro di guerra (e poco importa che l’evitato pericolo per sè  significasse pericolo per qualche altro inconsapevole figlio di mamma: si sa, il motto di questi sciacalli è “mors tua, vita mea”).  Dieci  mesi dopo li si vede nuovamente aggirarsi come iene, a cui anche fisicamente assomigliano,  in cerca di preferenze  da convogliare  a favore di  un  candidato a cui  avranno chiesto  di sottrarre il figlio al dovere per cui è anche  lautamente pagato. Chissà, c’è da sperare e auspicare che   il candidato in questione,  come gli elettori che pasteggiano a spese di un candidato e poi votano per quello del loro cuore, si prenda i voti, pochi!,  e poi lo faccia partire difilato verso i luoghi del dovere.

TORITTO: AMMINISTRATORI E DEGRADO

Pubblicato il 19 marzo, 2010 in Il territorio | No Comments »

Da più di due mesi la cassetta della posta che si vede in questa foto, una delle tre collocate in paese per imbucarvi la corrispondenza dei torittesi, è abbandonata sotto la plancia della pubblicità che nella foto si intravede. A sinistra della foto sono individuabili  i due paletti di ferro su cui la cassetta per una trentina d’anni è rimasta collocata, prima che  i sostegni cedessero e la cassetta cadesse a terra, provocando pericoli e sporcizia, che ben si vede nella foto.  Come abbiamo detto, la cassetta  è nello stato che appare nella foto  da circa due mesi, al centro del paese. In questi due mesi nessuno a quanto pare  che si sia preoccupato di rimuoverne la carcassa  e/o di sostituirla con una nuova. Nè gli addetti al ritiro della corrispondenza i quali di certo hanno constato il “luttuoso” evento che ha colpito la cassetta della posta da cui prelevavano (ma la prelevavano!?!) la corrispondenza; nè i responsabili dell’Ufficio Postale di Toritto che, a loro volta, almeno per ragioni d’ufficio,  sono a conoscenza del fatto; nè gli addetti al controllo del territorio, cioè i vigili urbani di Toritto, per i quali individuare, segnalare, rimuovere, le carcasse di qualsiasi genere rientra  tra le incombenze  quotidiane;   infine,  nessuno, proprio nessuno,  degli amministratori comunali alcuni dei quali,  spesso, dissertano di ambiente e di decoro urbano, insieme al sindaco che in materia si dice unto dal Signore. Peccato che, alla prova dei fatti, essi non siano capaci neppure di far rimuovere una carcassa di ferro che fa affondare il paese  nel più avvilente degrado.

ARRESTATO FRISULLO. E’ UN REGALO A VENDOLA?

Pubblicato il 18 marzo, 2010 in Il territorio | No Comments »

La domanda non è peregrina. Frisulo è l’ex vicepresidente in quota PD   ( e D’Alema) della Giunta Vendola,  coinvolto alcuni mesi addietro in presunte storie di malaffare sanitario  che investirono la Giunta  del presidente Vendola  il quale l’azzerò, mandando a casa, tra gli altri, proprio Frisullo. Lo scandalo coinvolgeva il rampante e spregiudicato imprenditore di protesi sanitarie Tarantini, posto agli arresti  domiciliari, come la direttora dell’ASL di Bari Lea Cosentino che vi è rimasta  da gennaio a tutt’oggi,  mentre proprio in questi giorni il Tribunale del Riesame ha dichiarato sussistere i gravi indizi di colpevolezza  che avevano indotto la Procura di Bari a chiederne la custodia cautelare in carcere.  Stamattina, poi, è dilagata, come una bomba,  la notizia  dell’arresto di Frisullo a Lecce,  per un filone dell’indagine che coinvolge la ASL leccese.  E’ accusato di associazione a delinquere, di corruzione e turbativa d’asta. Accuse gravi e terribili, evidentemente  supportate da consistenti atti probatori in possesso della Procura leccese. Pure…pure la domanda nel titolo non è peregrina. Perchè arrestare Frisullo a dieci giorni dalle elezioni? Perchè arrestarlo a distanza di mesi dalla sua uscita di scena dai luoghi del potere, da dove avrebbe potuto o reiterare il reato o inquinare le prove? E’ noto che gli arresti, specie quelli in carcere, sono disposti quando concorrono tutti e tre questi elementi: il richio di reiterazione del reato, il rischio di inquinamento delle prove, la possibilità di fuga. E’ evidente che allo stato, a noi sembra, ripetiamo,  sembra!, che non sussista alcuno di questi tre elementi perchè Frisullo non è scappato in questi mesi ( e dove   potrebbe andare?), nè, lo ripetiamo, può sia reiterare il reato, sia inquinare le prove, ultima cirocostanza questa che nei mesi che sono trascorsi dall’apertura dell’inchiesta e dal defenestramento dal potere, Frisullo avrebbe potuto tranquillamente realizzare. Allora perchè arrestarlo? A primo acchito,  con la campagna elettorale ormai giunta alle battute finali e sempre più infuocate, sembrerebbe un regalo al centrodestra che potrebbe dire: avete visto? avevamo ragione noi!. Troppo semplicistico e troppo bello per il centro destra a cui, notoriamente, le Procure  in genere, sono restie a fare regali.  Invece potrebbe alla fine risultare, senza volerlo, per carità, un regalo a Vendola che smarcatosi, almeno sinora, dagli effetti devastanti degli scandali che hanno investito la sanità pugliese  e gli uomini che attorniavano Vendola,  questi potrebbe salire in cattedra per dire che egli, immacolato come il Bambin Gesù, s’era liberato per tempo di Frisullo, accompagnado il suo bel dire  con qualche funamolesca metafora con cui di solito infiocchetta le sue uscite, specie quelle più cattive.Frisullo, quindi,in questo caso e suo malgrado,  unirebbe al danno  psico-fisico che gli arresti in carcere provocano a chiunque non sia malandrino di professione, per di più senza alcun processo che l’inchiodi alle sue accertare responsabilità,  anche la beffa di risultare alla fine l’ultima “fiammata”  elettorale proprio di Vendola, quello che lo colpevelizzò licenziandolo dalla Giunta Regionale.

Michele Boccardi, operatore turistico, candidato del PDL alle regionali

Pubblicato il 17 marzo, 2010 in Il territorio | No Comments »

Il dr. Michele BOCCARDI,  imprenditore nel settore della ristorazione  ed operatore turistico,  candidato del PDL alle elezioni regionali del 28 e 29 marzo,  questa sera ha incontrato i simpatizzanti del PDL di Toritto presso la sede del Partito. E’ stato Pierino Gagliardi a salutare il candidato Boccardi a nome del partito, presenti i consiglieri comunali del PDL Lavalle, Gagliardi, Rotunno e Bartolomeo.  Boccardi  ha esposto i motivi della sua candidatura ed ha invitato i militanti del PDL ad adoperarsi in questi ultimi giorni di campagna elettorale perchè sollecitino tutti a votare e a votare per il candidato presidente Palese, sottolineando che la vittoria di Palese è l’unica che può mandare a casa Vendola e quindi la inutilità del voto dato ad altri che alla fine risulta essere un voto utile a Vendola. Ha anche sottolineato la necessità di dare forza al PDLa votando la sua lista e i candidati del PDL.

LE REGIONALI TRA SONDAGGI E PREVISIONI

Pubblicato il 13 marzo, 2010 in Il territorio | No Comments »

Tra poche ore scatterà  per legge il divieto di pubblicizzare i sondaggi relativi ai pronostici elettorali delle regionali del 28 e 29 marzo. Una legge, la n. 28 del 2000,  per un verso sciocca e per altro verso iniqua. In tutti i paesi di avanzata democrazia i sondaggi vengono  realizzati anche nelle ultimissime ore prima del voto e resi noti, senza che ciò costituisca pregiudizio alcuno. In Italia la sinistra – ed era la sinistra che governava nel 2000 !- ha voluto invece imbavagliare la libera informazione e ,  in materia di accesso agli organi pubblici di informazione, costretto alla cosiddetta “par condicio” le forze politiche, cosicchè, in barba al peso elettorale  di ciascuna forza politica,  tutte debbono per legge disporre dei medesimi tempi  e mezzi per rivolgersi al copro elettorale. Comunque, tra poche ore scatterà il divieto di rendere pubblci  sondaggi e gli ultimi noti sono quelli resi noti dagli organi di informazione questa mattina. Secondo questi dati, in Puglia  la partita è comunque solo tra due candidati, Palese e Vendola. Quest’ultimo si collocherebbe tra il 46 e il 49%. mentre Palese si collocherebbe tra il 43 e il 46%, con una forbice appunto di tre punti. Il che evidentemente rende il pronostico finale assai in bilico per ciascuno dei due contendenti. Anche perchè  è confermato il dato della Poli Bortone che è ferma all’8% ma con una tendenza a calare ulteriormente,  ovviamente  a favore di Rocco Palese, non certo di Vendola, per cui nel centrodestra si tende all’ottimismo ragionato. E’ peraltro ancora alta la percentuale, il 25% , di quanti si dichiarano pronti all’astensione, ma nei prossimi quindici giorni come solitamente accade gli astensionisti diminuiscono ma naturalemente si dividono tra tutti gli schieramenti, più o meno secondo le percentuali di ciasuno. Insomma, la partita è apertissima ma sale la speranza di Palese e di tutto il centrodestra di battere l’antagonista. A suppportare tale previsione c’è il dato che riguarda le liste  dei due contendenti: secondo gli ultimi sondaggi le  liste di Vendola e quelle di Palese sono praticamente alla pari. Con una sola sostanziale differenza.  Mentre nel centrosinistra almeno quattro  liste supereranno il quorum, nel centrodestra difficilmente il quorum potrà essere superato da almeno quattro delle sei liste. Sono al momento fortemente al di sotto della obbligatoria soglia del  4% la lista patrocinata dal presidente della Provincia di Bari, cioè i Pugliesi, la lista dei Pensionati, la lista di Alleanza di Centro e quella dell’UDEUR, che quindi non potranno accedere al riparto dei 56 seggi spettanti alle liste. Ciò perchè  a fare la parte del leone nella raccolta del consenso nel centrodestra è la lista el PDL, in tutte e sei le provincie pugliesi. In tutte e sei le liste provinciali il PDL ha schierato il meglio dell’ex Forza Italia e il meglio dell’ex Alleanza Nazionale. Sopratutto nella lista provinciale di Bari,  dove il coordinatore provinciale del PDL, on. Di Staso, ha saputo individuare candidati che rappresentano  al meglio l’intero territorio provinciale, e sopratutto i grossi centri urbani capaci da soli di produrre al proprio candidato migliaia di preferenze. Ciò naturalmente  potrà nuocere a qualche candidato che non essendo rappresentante di corpose realtà elettorali si vedrà superato da altri candidati. E’ il caso del consigliere uscente ex Puglia prima di Tutto, Zullo, la cui candidatura è data da tutti traballante, sia perchè proprio nel suo paese d’orgine, cioè Cassano, ha molti che gli remano contro, sia  anche perchè i suoi continui “smottamenti” lo hanno reso non proporio affidabile elettoralmente. E poi questa volta gli manca il supporto che gli dava nel 2005  il ruolo di direttore sanitario della ASL in cui, come si dice comunemente, faceva un pò il signorotto. Talvolta, si sa,  chi di “signorotto” ferisce, di “signorotto” perisce.

“O FRANCIA O SPAGNA, PURCHE’ SE MAGNA”

Pubblicato il 9 marzo, 2010 in Il territorio | No Comments »

Così rispondeva un giovane che manifestava a Milano  alla vigilia dell’entrata in guerra italiana nel primo conflitto mondiale al conte Crespi che gli chiedeva per chi manifestasse, se  per l’una o per l’altra delle coalizioni in guerra. Lo raccontava con il suo inimitabile umorismo Indro Montanelli nel volume della Storia d’Italia dedicata agli avvenimenti del primo cinquantennio del secolo scorso. Ma da allora ad oggi nulla sembra essere cambiato.  ” O Francia o Spagna, purchè se magna” è  un modo di comportarsi sempre più diffuso nella politica, ma anche nella vita quotidiana, tanto da passare quasi del tutto inosservato e, peggio, neppure deplorato. In alto, come in basso. E’ di poche ore fa la notizia che l’ex radicale Rutelli, uscito dal PD, dopo esserne stato cofondatore (come Fini!)  in quanto segretario della Margherita,  e fondato la “sua” personale Alleanza per l’Italia, non ha presentato liste del suo nuovo partito alle regionali, nè si è arruolato nel partito di Casini, come tuti pensavano che facesse,  ma da buon democristiano di ultimissima generazione,  ha fatto di meglio: nel Lazio  ha candidato un suo uomo, si dice così, nella lista della Polverini ed un altro nel listino della Bonino, con l’impegno di entrambi che,  se eletti, e comunque vada, appunto o la Polverini o la Bonino, daranno vita nel Consiglio Regionale del Lazio al gruppo autonomo del nuovo soggetto politico di Rutelli che quindi senza voti suoi si troverà due eletti che saranno pronti a fare i mercenari,  o per l’una o per l’altra delle due contendenti. Mercenari, appunto. Da Roma a Toritto. A Toritto abbiamo già stigmatizzato la squallida e bassa  operazione  da mercato del pesce che ha visto protagonista il presidente della provincia Schittulli che ha arruolato nel suo pseudo movimento che si “intitola”, novello zorro,  al suo nome ,  mercenari ex aennini che a giugno si arruolarono invece nella lista del sindaco comunista Geronimo, il quale ultimo,  mentre si affanna a sostenere Vendola, non disdegna  di partecipare all’incontro non istituzionale ma meramente  elettorale di Schittuli che invece dovrebbe votare per Palese. Il che francamente  la dice lunga sulla cosiddetta moralità della politica del nuovo secolo. La reazione del PDL di Toritto, come è noto,  è stata  forte ed immediata e sta raccogliendo  ampia solidarietà in tutto il partito, ovunque,   contro un modo di far politica di cui il sig. Schittulli e i suoi portaborse, generali  e comparse compresi,  dovrebbero vegognarsi. Ma il caso degli ex aennini non è l’unico. Venerdì sera, tra i tanti che al Teatro Tenda  erano convenuti per salutare il candidato presidente del PDL Rocco Palese, chi c’era?  C’erano  anche alcune  “pie donne “ di Toritto ,  quelle che  da anni passano da una capo all’altro dello schieramento politico senza alcuna remora, quelle che alle ultime elezioni amministrative facevano le fusa al partito del “caro Nino” ricevendone in cambio gratifiche e denari.  A distanza di pochi mesi eccole a battere le mani (pagate? da chi? ) al candidato di un altro partito e di un altro schieramento. Remore’? E perchè averne visto,  che la politica è sempre più, per dirla con l’indimenticato on. Formica, “sangue e merda”? E poi c’è il caso di un personaggio barzelletistico che da un pò di anni calca la scena della politica locale.  E’ quello che,  forse per tentare di trovar moglie,  indossa la sua ruvida divisa di guardia carceraria per partecipare alle sfilate del 4 Novembre.  Il nostro eroe, transitato  alle elezioni amministrative  nell’Italia dei Valori, è  divenuto l’alfiere locale della candidatura alle regionali dell’ex popolare, ex fozanovista, ex pieddino  Giacomino Olivieri la cui faccia è da mesi che compare sulle plance pubblicitarie del paese, a cura (ma non a spese) di Geronimo Filippo. Ebbene, proprio Geronimo Filippo risulta essere candidato a sua volta alle regionali,  ma non nell’Italia dei Valori, bensì nell’UDC che non è solo un altro partito, è anche un altro schieramento, quello della Poli Bortone. “Ma gli avversari, avvertono dall’Italia dei Valori, non facciano speculazioni. Filippo non diserterà la trincea di Di Pietro ma si batterà  con maggior vigore grazie ai 30 giorni di licenza cui ha diritto in quanto candididato anche se nell’UDC”. Insomma, una cosa che ancora non si era vista! Geronimo  Filippo,  si è candidato in un partito diverso dal suo  per avere la licenza che gli permetterà di lavorare  elettoralmente per il suo  partito. A dir poco macchiavellico. O, più probabile,  roba da macchietta d’avanspettacolo. E  comunque, al di là di ogni valutazione morale la cui definizione sfugge alla pur vasta gamma di aggettivi che potrebbero essere consoni a “valutare” quanto sopra, una cosa viene più che naturale domandarsi: ma è così che i partiti scelgono i candidati, non solo l’UDC ma anche gli altri? E’ il caso di dire che stavamo meglio quando si pensava di stare peggio! Così è,  se vi pare!

LA SFIDA DELLE REGIONALI:PALESE O VENDOLA?

Pubblicato il 7 marzo, 2010 in Il territorio | No Comments »

Mancano solo tre settimane al voto delle regionali e la sfida per la elezione del nuovo presidente della Giunta Regionale della Puglia o, come ormai viene comunemente indicato, del prossimo Governatore, è entrata nel vivo. E la competizione si fa sempre  più accesa. Va ribadito che la sfida è  solo  tra il candidato della coalizione di centrodestra e quello della coalizione di centrosinistra, cioè Rocco PALESE e Niki VENDOLA. Gli altri due candidati sono presenze del tutto ininfluenti, sia quella del candidato della sinistra alternativa Rizzi, sia quella della candidata dell’UDC-IO SUD, cioè la Poli Bortone. Del resto, il voto ad entrambi questi due ultimi candidati è un voto inutile, sopratutto quello dato alla Poli Bortone che potrebbe risultare utile solo a Vendola perchè ogni voto che l’ex “donna forte” della destra leccese sottrae a Palese e al centodestra torna utile a Vendola, cosicchè la signora Poli,  alla fine della sua non poca gratificata carriera politica si ritroverà arruolata a portare la bandiera di Vendola e della sinistra estrema.  Ma negli ambienti del centrodestra si respira aria di notevole speranza che nonostante la  strumentale defezione della Poli, il successo possa comunque premiare sia Palese che la sua coalizione. I sondaggi resi noti nelle ultime ore che danno in crescita i conseni per Palese, la affollatissima  manifestazione di venerdì scorso al Teatro Team di Bari, la non indifferente qualità della gran parte  dei candidati, l’annunciato arrivo del premier Berlusconi a supporto della candidatura di Rocco Palese, la  personale e nota  probità  dello stesso candidato Presidente, l’annunciato tiket con l’ex presidente di Confindustria  Puglia Nicola De Bartolomeo, sono tutti elementi che fanno ben sperare in un  possibile successo contro il governatore uscente Niki Vendola. Certo, Vendola ha dalla sua 5 anni di governo (oltre che di malgoverno) durante i quali ha usato gli strumenti del potere regionale per accrescere i consensi, ha dalla sua una notevole capacità di affubulatore e di comunicatore, ha dalla sua il vantaggio dell’uscente ma contro di lui  oltre che i cinque anni di malgoverno possono giocare i cinque anni di promesse mancate,  dalle liste di attesa della sanità alla mancata esenzione dal tiket sanitario per milioni di pugliesi, alla mancata riforma del sistema sanitario,  alla voragine di debiti proprio nella sanità, ai soldi non spesi per le infrastrutture, per l’agricoltura, per l’occupazione, senza dimenticare le tassse  cui ha  assoggettato i pugliesi in questi cinque anni.Ma mentre ciò che di positivo riguarda Vendola è facilmente accessibile alla gente, complici i mass media, prime fra tutte le emittenti private che non nascondono la loro “simpatia” per il candidato della sinistra, più difficile appare far giungere alla opinione pubblica il ritratto delle negatività di Vendola e di contro il ritratto della grande capacità di Rocco Palese. Specie ora che imperversa la battaglia delle preferenze. Nel centrodestra, lo abbiamo detto, salvo qualche candidatura stonata e fiuori posto, ci sono candidati capaci e intelligenti, soprattuto nella lista madre di tutte le liste, cioè quelloa del PDL, del Popolo della Libertà, nella quale hanno trovato spazio gli uomini migliori e più rappresentativi del centrodestra barese e pugliese. Purtroppo la lotta per la preferenza, una sola per ciascun elettore, fa passare in second’ordine la necessità di conquistare i voti, di chiedere agli elettori della Puglia di far vincere Palese per liberarla da Vendola. Occorre  invece che i candidati si richiamino ad un codice etico che imponga loro intanto di far vincere la coalizione e poi di pensare a se stessi. Appariamo utopici, e magari lo siamo,  perchè non impegnati direttamente nella competizione ma proprio questa condizione ci consente di essere franchi e di andare al cuore del problema.  Che è quello di conquistare il voto degli elettori pugliesi.