UN MILIONE CI CLIC SUL WEB: IL PICCOLO LEONARDO DIVENTA UN SIMBOLO

Pubblicato il 15 ottobre, 2012 in Costume | Nessun commento »

Lui non lo sa, per fortuna, ma è già la mascotte d’Italia.

Il piccolo Leonardo giganteggia nella storiaccia che lo vede personaggio e argomento del giorno ormai da una settimana, da quando l’apparato maldestro e sadico della giustizia matrimonialista l’ha ridotto a vittima umiliata e offesa, trascinato via come una vacca destinata al macello sul marciapiedi della scuola.Leonardo è la nuova mascotte di un Paese che colpevolmente e tardivamente s’accorge di quanto sgangherata sia la normativa chiamata a decidere sul destino degli inermi. Storia simbolo, la sua. Tutti gli attori recitano a soggetto, replicando fedelmente una sceneggiatura purtroppo molto comune e diffusa. Padre e madre incapaci di ritagliarsi una zona franca per il figlio nella personalissima guerra atomica. Giudici, consulenti scientifici, assistenti sociali, agenti di polizia: ciascuno convintissimo di svolgere alla perfezione il proprio compito, senza dubitare mai, nemmeno per un istante, d’aver umanamente sbagliato qualche mossa, così da apportare correzioni al famigerato modello. Risultato: un bambino di dieci anni, come altri bambini in altri luoghi e in altre guerre d’Italia, viene portato via a forza, nel modo più impietoso e cruento, segnandolo per un bel tratto del suo futuro, magari per sempre.A trasformare Leonardo in tenera mascotte è un semplice dettaglio tecnologico: il classico video da telefonino che ormai fa parte della nostra vita quotidiana, in qualunque sede e in qualunque momento, perché cascasse il mondo, cascassero torri gemelle o cascassero campanili per il terremoto, c’è sempre qualcuno pronto con il cellulare acceso. È proprio il video della zia a trasformare l’anonimo blitz di provincia in clamoroso caso nazionale, la brutta bega domestica in scandalo universale. L’effetto emotivo ha i contorni di uno tsunami sociale: nelle ultime ore, il video di Leonardo ha ampiamente sfondato il muro del milione (di visioni). È un dato eclatante, un valore eccezionale. L’onda lunga si porta dietro anche un numero esorbitante di commenti, dove secondo consuetudine si trova veramente di tutto: dalla sincera dichiarazione di pietà, alla farneticante chiave di lettura del solito dietrologo astuto, ovviamente ben coperto dall’anonimato («ancora credete all’ingenuità dei bambini: la colpa di tutta questa vicenda è di Leonardo»).

Se non altro, mentre la feroce guerra familiare continua a colpi di fiaccolate e nuovi ricorsi, da queste giornate desolanti sembra timidamente emergere una magrissima consolazione: forse il caso è almeno servito a scoperchiare il calderone di inefficienze, di superficialità, di approssimazione in cui ribolle da sempre un ingrediente tanto delicato come il futuro dei figli contesi. Quella indegna mattina di Leonardo è ormai un film di culto che nessuno dovrà mai più permettersi di replicare. Devono capirlo tutti i genitori in assetto da combattimento, i giudici che impartiscono ordini, gli assistenti sociali che forniscono relazioni e giudizi sulle persone, gli agenti che devono sporcarsi le mani (domanda ingenua: ma è proprio impensabile escludere a priori, per legge, che sui bambini arrivi a mettere le mani la polizia? Davvero non siamo capaci di inventarci un’altra soluzione?).

Una storia di pietà e di compassione, di rabbia e di indignazione, ma anche di colpe imperdonabili e di doverosi rimorsi: questo è ormai il video più cliccato su Internet e più visto in tv. Tra tanti protagonisti che dovrebbero abbassare lo sguardo, rivedendosi all’opera, stupisce per profondità e padronanza del ruolo il piccolo grande protagonista. Nella comunità dove stanno «resettandogli» l’anima (altra domanda ingenua: ma non si vergognano nemmeno un po’ di usare certi verbi?), Leonardo scrive temi. In uno di questi, parla di ulivi e di pace. Fantasticando nelle sue dolci allegorie, arriva a dire: «All’inizio non si capivano, ma parlando, parlando, con il tempo diventarono amici. E da quel giorno vissero tutti in allegria». Ultima domanda ingenua: in questa storia di caos e di vergogna, chi è il più saggio della compagnia? Il Giornale, 15 ottobre 2012

SONDAGGIO SCHOCH PER IL PDL: E’ SCESO AL 16,8%, SUPERATO DA GRILLO AL 17, 7%

Pubblicato il 15 ottobre, 2012 in Politica | Nessun commento »

Mentana terrorizza il Pdl:  "E' al 16%, sorpasso Grillo"

Qual è il mio stato d’animo?Triste

L’effetto Lombardia deprime il centrodestra: secondo il tradizionale sondaggio del lunedì del TgLa7, anticipato su Twitter dal direttore Enrico Mentana, il Pdl continua la sua discesa libera e raggiunge ora il 16,8%. Era al 18,1% soltanto lunedì scorso, prima sche scoppiasse il bubbone dell’arresto per ‘ndrangheta dell’assessore della Regione Lombardia Domenico Zambetti (e conseguente crisi del governatore Roberto Formigoni). Come se non bastasse, il gradimento per un eventuale candidatura di Silvio Berlusconi come premier avrebbe toccato il record negativo del 9 per cento. Co-protagonista della vicenda lombarda è la Lega Nord, che preme per un ritorno alle urne ad aprile 2013: per ora, però, la “strategia moralità” scelta dal segretario Bobo Maroni e soprattutto dalla base non sembra attirare altri voti, anzi: il Carroccio sarebbe fermo a quota 6,2, in calo dello 0,2% rispetto a una settimana fa. Risultato: il Movimento 5 Stelle, stabile al 17,7%, torna al secondo posto assoluto, come subito dopo le elezioni amministrative della scorsa primavera.

SInistra, ombre e luci – Il Pd si conferma primo partito, allungando sensibilmente su Berlusconi e Alfano: ora i democratici sono al 28,1%, più 11,3 per cento. Ma attenzione, perché anche a sinistra la possibile alleanza con Sel pare non entusiasmare gli elettori e gli indecisi. Sinistra ecologia e libertà, infatti, cala al 5,2%, così come Italia dei Valori (al 4,1%). Flette anche l’Udc di Casini (al 5,9%). E alla fine una così sensibile emorragia di voti finisce per ingrossare la schiera degli indecisi, che salgono al 20%, mentre gli astenuti annunciati sono al 33,7 per cento.

…..Cè poco da dire e molto da riflettere. Ma tocca farlo a quanti  da anni ormai lavorano per  distruggere il centrodestra e  pensanso solo a salvare la propria posizione. Ma quando arriva la valanga, questa non distingue fra buoni e cattivi, porta via tutti.

SPREMUTI COME LIMONI DA MONTI E COMPAGNI CHE MANDANO I NOSTRO SOLDI AI CARAIBI…PER SVILUPPARLI.

Pubblicato il 15 ottobre, 2012 in Economia, Politica | Nessun commento »

Il governo ci spreme di tasse  poi manda milioni ai Caraibi

Zeppo com’è di esimi cattedratici, banchieri e avvocati il governo sa bene che pacta sunt servanda. È  un rispetto, diciamo così, a geometria variabile. Perché se si tratta di fregarsene dello Statuto dei contribuenti e perciò di  fregarli  con la retroattività del taglio delle detrazioni fiscali si può venir meno ai patti, se invece c’è da finanziare lo sviluppo dei Caraibi il Governo paga pronta cassa. A spulciare nella manovra – scusi ministro Grilli, ma va chiamata così perché i saldi sono tutt’altro che invariati: sono un aggravio di tasse spaventoso – si scoprono impieghi del pubblico denaro insospettabili, magari dovuti, ma inopportuni in questo momento di lacrime e sangue. La denuncia dei redditi dispersi è l’articolo 8 della legge di stabilità titolato: «Finanziamento di esigenze indifferibili».

Uno si aspetta di trovarci i soldi per le volanti di Polizia e Carabinieri, i quattrini per i terremotati dell’Emilia e dell’Aquila. Macché: lì ci sono miliardi che vengono spesi per onorare gli impegni internazionali. Che sono sì voci annuali dovute in forza ai trattati, ma che forse il governo – visto che sta prelevando altri 12 miliardi dalle tasche degli italiani – poteva accantonare per un anno per arrivare al (fittizio) pareggio di bilancio che è il totem di Monti. E invece no. Ecco l’elenco  -  parziale – di dove vanno a finire i nostri soldi.  Un miliardo e 84 milioni alla Banca Mondiale per la International Development Association, 319 milioni e spiccioli li diamo al Fondo Africano di Sviluppo, a quello Asiatico 127 milioni e mezzo, 4 milioni e 753 mila euro li versiamo al Fondo speciale per lo sviluppo della Banca per lo sviluppo dei Caraibi. Testuale: è uno sviluppo al quadrato! Per i Caraibi: per noi solo recessione.

Ma dentro questo articolo c’è un altro regalo. Mentre il governo stanga i nostri agricoltori rivalutando forzosamente del 15% i redditi dominicali, quelli sui quali pagano le tasse ed è una misura ancora più esosa e astrusa degli studi di settore,  concede 58 milioni di euro al Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo. Quando –  tanto per dirne una – l’Europa ci dovrebbe ridare proprio sull’agricoltura sei miliardi perché abbiamo versato più contributi di quanti ne abbiamo ricevuti.  Ma chiederli indietro pare brutto perché dobbiamo fare bella figura all’estero, che è un altra fissa del nostro primo ministro: «La credibilità è tutto». E anche su questo ci sarebbe da eccepire. Per esempio: lo Stato ha un debituccio di 40 milioni con le nostre Ong e sui fondi per la lotta all’Aids siamo morosi per 260 milioni e il Global Found minaccia di cacciarci sputtanandoci. Dunque anche in fatto di aiuti internazionali non sempre rispettiamo i patti. Ma certo non si poteva lasciare orfano di fondi il povero ministro Riccardi che un mesetto fa ha tenuto a Milano una messa cantata sulla cooperazione internazionale. Peccato che proprio i cooperanti contestino il ministro –  basta leggersi le note dell’Amref impegnata in Africa o quelle di Actionaid –  e sospettino che i nostri aiuti proprio disinteressati non sono. Servono  alle nostre industrie per accreditarsi e fare affari. Insomma è una solidarietà pelosa, ma così fan tutti. Non però quando tosano i contribuenti. Anche perché ci aspettava che essendo entrati nel sistema europeo a queste cose pensasse Bruxelles e magari la Bce. Neanche per sogno: paghiamo di tasca. Per aiutare – com’è giusto –  i poveri del mondo, anche se stanghiamo i nostri. Il ritocchino dell’Iva colpisce anche quelli che sono così poveri da non dover nulla al fisco. O quelli che sono così malmessi da dover ricorrere all’aiuto di qualche cooperativa sociale che d’ora in avanti verserà l’Iva al 10 e poi all’11% sulle proprie prestazioni assistenziali, dal 4% attuale. Però ai Caraibi quei miliardi, di vecchie care lire,   non si potevano negare.

Si ha la sensazione  che la legge di stabilità di Monti sia   come le vecchie finanziarie democristiane dove si infilavano alla chetichella favori, vantaggi, riposizionamenti. Perché a leggerla bene questa manovra ha una serie infinita di sorprese. La prima è la stabilizzazione dell’aumento delle accise sui carburanti che da temporanee diventano definitive. Le Ferrovie però possono continuare a succhiare soldi dandoci in cambio treni regionali sporchi, brutti e cattivi e che arrivano sistematicamente in ritardo. All’articolo 8 ci sono infatti 800 milioni per le Fs e 300 milioni per l’Anas oltre a 790 milioni in tre anni per la Tav Torino-Lione. Oppure ci sono 199 milioni per la Regione Campania che si vede ripianare a piè di lista alcuni buchi lasciati dalla giunta Bassolino. In coerenza con il riordino e la stretta sulla finanza locale!  Ma ci sono anche altre chicche. Come i 58 milioni e 131 mila euro che l’Italia versa – sia pure in tre rate –  «per la partecipazione alla spesa per la ristrutturazione del Quartiere Generale del Consiglio atlantico a Bruxelles». Quando si dice la spending review! di Carlo Cambi, Libero, 15 ottobre 2012

…………….Pensano allo sviluppo dei Caraibi e se ne fottono dello sviluppo italiano. Regalano soldi a destra e a manca ma li sottraggono agli italiani, sempre gli stessi, imponendo tassazioni di ogni genere, riducendo le esenzioni fioscali, fissando un tetto per le detrazioni, tassando anche le pensioni di guerra e il sopprassoldo dei decorati di guerra, i pochi sopravissuti rimasti. Ma questo Monti, con la fissa della credibilità, non si vergonga neanche un pò con suoi 32 mila euro al mese di vitalizi? g.

LE SBRUFFONERIE DI MONTI: CONVINSI LA THATCHER DEI BENEFINI DI MAASTRICHT”

Pubblicato il 15 ottobre, 2012 in Cronaca, Politica | Nessun commento »

Chi l’avrebbe mai detto che un premier così europeista come Mario Monti potesse avere tanta ammirazione per Margareth Thatcher? Eppure, a rivelarlo è stato lo stesso presidente del Consiglio che, in una intervista al The Independent, ha parlato della sua stima nei confronti della Lady Ferro, nonostante avessero delle visioni antitetiche.

Infatti, fu proprio Monti a convincere la Thatcher “che il Trattato di Maastricht fosse una buona idea”. Bastò una chiacchierata col professore a far sì che i dubbi della Lady di Ferro si dissolvessero in un battibaleno. Come ha dichiarato al giornalista Michael Day a Milano, ricordando un incontro con Margaret Thatcher avvenuto poco dopo l’entrata in vigore del Trattato di Maastricht, nel 1992, Monti ha raccontato: “Fu diretta come sempre. Mi disse: “Non capisco perché gli italiani siano così entusiasti di Maastricht”. Quando le spiegai i benefici del trattato replicò: “Ora capisco. Stai dicendo che consentirà finalmente agli italiani di fare quelle cose che avrebbero dovuto fare sempre ma che non c’era la volontà di fare. Poi aggiunse: “Gli inglesi non sono interessati a Maastricht perché hanno me”.

.………..Noi,  invece, avevamo nel nostro futuro lui, il supertassatore dei poveri, sinanche dei disabili, dei lavoratori a reddito fisso, dei pensionati. Che diverso destino  tra noi e gli inglesi.. a noi Monti.  da dimenticare al più presto, agli inglesi la Lady di ferro, da ricordare e onorare per sempre. E non era neppure una professorona e tanto meno una rettrice di una qualsiasi università inglese, la più scalcagnata delle quali vale la migliore italiana. g

ER BATMAN NON CI PORTI VIA ANCHE LE PREFERENZE

Pubblicato il 14 ottobre, 2012 in Costume, Politica | Nessun commento »

di Franco Bechis

Sì, è vero: Franco Fiorito detto Er Batman ha preso un sacco di preferenze nella sua Anagni, a Frosinone e dintorni. Una volta eletto sembra avere pensato molto alle tasche sue e assai poco a quelle di chi l’aveva votato. La colpa di quel che è accaduto però è chiara: è di Fiorito, eppure dal giorno dopo molti dicono che ad avere provocato tutto questo siano “le preferenze”. Stesso discorso dell’assessore alla casa della Regione Lombardia, Domenico Zambetti. E’ accusato di avere comprato pacchetti di voti dalla ‘ndrangheta. Così si è alzato un coro di voci unanime: «vedete i guai che combinano le preferenze?».

Per anni tutti dicevano che bisognava buttare dalla finestra la legge-porcata che consentiva di eleggere in Parlamento o nei listini dei governatori delle Regioni le varie Nicole Minetti: «ridiamo il potere di scelta agli elettori». Ora invece gli stessi che si lamentavano delle Minetti inorridiscono davanti a qualsiasi legge che riconsegni agli elettori il potere di scegliere i loro eletti: «eh, no, niente preferenze. Perchè è da lì che vengono fuori i Fiorito…». Prima faceva schifo la legge, ora fanno schifo direttamente gli elettori.

Sui giornali e in tv sono decine i commentatori a tuonare in queste ore contro le preferenze, ed è facile capire perchè. In gran parte si tratta di quelli che vorrebbero durasse tutta la vita il governo di Mario Monti e dei professori, perchè quelle sì sono le brave persone che l’Italia si meriterebbe, mica quei mezzi delinquenti che se li lasci liberi gli italiani alla fine voterebbero.

Più sento queste tesi – e sono tante – più mi convinco dell’esatto contrario: le preferenze sono la migliore soluzione elettorale che si possa dare all’Italia. Sono il modo di eleggere un proprio rappresentante il più vicino possibile alla democrazia ideale. Certo, hanno qualche rischio di manipolazione. Ma non è più manipolatorio fare decidere da altri che il mio voto non conta nulla, tanto chi mi rappresenterà non lo scelgo io?

Oggi fra Parlamento, Regioni, province e comuni ci sono circa 1.500 nominati e circa 72.500 eletti scelti uno ad uno dagli italiani. Fra i nominati c’è l’intero Parlamento attuale, oltre a tutti quelli inseriti nei listini del presidente delle Regioni. Quasi tutti gli altri eletti sono scelti da chi vota. Vero che ci sono i Fiorito, i Zambetti e molti altri che ne fanno di cotte e di crude fra i 72.500 eletti, ma fino a prova contraria al momento sono al massimo uno o due ogni cento eletti con le preferenze. Percentualmente hanno più guai con la giustizia o sono stati più protagonisti di scandali e scandaletti politici gli attuali membri del Parlamento, tutti nominati. Lo stesso dicasi del governo di Mario Monti: era composto da 49 persone. Tre di queste hanno avuto guai giudiziari. Due sono stati protagonisti di uno caso di malcostume politico su case comprate sottocosto e vacanze pagate da altri: Carlo Malinconico (che si è dimesso), e Filippo Patroni Griffi. Cinque su 49 nel governo degli ottimati significa più del 10 per cento. Cinque volte la percentuale dei casi Fiorito rilevata fra chi è stato eletto con le preferenze. Andava peggio sotto questo profilo anche il parlamento eletto con il vecchio sistema maggioritario dei collegi: erano più indagati loro degli Er Batman di oggi.

Eleggere oggi un proprio rappresentante conta poco o nulla, molto meno di venti o trenta anni fa. Un parlamentare italiano o un membro del governo può già fare poco o nulla liberamente, perchè è commissariato dall’Unione europea e dalla finanza internazionale (i famosi mercati). Già è così ristretta la libertà, che almeno sia conservata quella degli elettori di dire sì a uno e no a un altro. Altrimenti meglio consegnarci mani e piedi a una dittatura vecchio stampo, perchè questa finta democrazia autorevole e autoritaria dall’apparente volto umano è regime peggiore e più subdolo di quelli già visti.

Che con le preferenze si favorisca il ladrocinio è semplicemente una bugia, perchè i dati dicono l’esatto contrario. Vero invece che la caccia agli elettori con una gara anche all’interno del proprio partito rischia di fare salire i costi della politica. Ma questo problema si risolve mettendo un tetto basso alle spese elettorali dei singoli e attuando controlli seri, non abolendo gli elettori. Libero, 14 ottobre 2012

…………….Siamo assolutamente d’acordo con Bechis. Il ritorno alle preferenze, qualsiasi sia il moedello di legge elettorale che alla fine sarà partorito dai partiti, è inevitabile e necessario Mai più parlamentari nomianti dai partiti, ma eletti scelti dal popolo. Anche se questo, in qualche caso, non ci risparmierà il batman di turno. g.

PREMIO NOBEL PER LA PACE ALL’EUROPA. GIUSTO, MA AL MIO BAR AVEVAMO VOTATO PER IL TEXAS

Pubblicato il 13 ottobre, 2012 in Politica, Politica estera | Nessun commento »

Il premio Nobel per la Pace è andato all’Unione europea, giustamente. Al mio bar avevamo votato per il Texas. Come secondo voto avevamo messo Beyoncé. La cantante un mese fa ha cantato (molto bene) all’Assemblea dell’Onu. Come tutti sanno, l’Accademia di Svezia per i Nobel manda 8 milioni di schede voto a tutti i bar del mondo. Il barista diventa pubblico ufficiale, se fa i brogli può essere arrestato e il bar assegnato a don Ciotti. Don Ciotti negli ultimi anni si è visto assegnare bar e ristoranti anche in Messico e Laos. Giustamente don Luigi fa: “Vi ringrazio per la fiducia ma non posso gestire tutto quello che viene confiscato ai clan di tutto il mondo, fatelo gestire un po’ anche a Giovanni Rana”. A proposito, perché il prossimo anno non vince il Nobel per la Pace don Ciotti?

Noi come grandi elettori abbiamo in mano 76.000 voti su 8 milioni. Un bar potentissimo che può condizionare tutti i premi Nobel (escluso quello della Chimica) si trova a Milano, corso di Porta Romana 2. Quest’anno volevano dare il premio Nobel per la Pace alla Renault. Motivo: è la casa automobilistica che più ha puntato sull’auto elettrica evitando futuri conflitti per il petrolio. C’era un piccolo conflitto d’interessi in quanto la sorella del barista ha una Renault 4 del 1980. Nel dubbio gli accademici della Reale Casa di Svezia hanno invalidato il voto. Comunque secondo me il meccanismo delle votazioni dei Nobel va cambiato. I bar del mondo per il 73 per cento sono in mano ai cinesi. Certo i clienti sono di tutte le nazioni, però non mi sembra giusto che il bar che c’è dentro il Palazzo di vetro dell’Onu vale 30 voti, e il bar davanti alla stazioni di Mestre vale 1.000 punti. Parliamoci chiaro, ormai le licenze dei bar valgono in funzione del peso che hanno a eleggere un Nobel. Più grandi elettori hai, più la licenza vale. Non a caso il bar dentro il tribunale di Durango vale 7 milioni di rubli; parlo della licenza. Infatti anche quest’anno hanno imposto il premio Nobel per la Fisica (Carlo Rubbia fu imposto dal titolare di questo bar che allora era un italiano e oggi è al bar della Nato a Bruxelles).

Quest’anno il premio Nobel per la Fisica l’hanno vinto i due scienziati che hanno inventato l’orologio atomico. Questa scelta è stata imposta. Bravi! Pensate che sbaglia un secondo ogni 4,5 miliardi di anni. La Terra infatti ha 4,5 miliardi di anni. Quindi dall’inizio a oggi hanno sbagliato a misurare il tempo solo di un secondo. Però l’uomo primitivo (che all’inizio non c’era) non aveva l’orologio atomico. Bisogna stare sulla fiducia. Anzi aspettare i prossimi 4,5 miliardi di anni. Infatti l’orologione al plutonio è stato scoperto 30 anni fa. Comunque i due fisici possono stare tranquilli; se tra 4,5 miliardi di anni il loro orologio sgarra anche di 5 ore (invece di un secondo), il premio l’hanno meritato uguale. Per me anche Armstrong (il ciclista) ha meritato tutti i Tour che ha vinto. Inutile revocare tutto per doping. Anche perché il fatto non sussiste… però non sono convinto.

A questo punto mi chiedo: quando si arriverà ad assegnare un premio Nobel per il bar-tavola calda peggiore al mondo? Risponde l’ufficio stampa del comitato dei Nobel: “Mai! Finché i bar non metteranno gelati, patatine e caffè di nostra indicazione; e poi nemmeno noi siamo un’istituzione autonoma e non ci facciamo condizionare dalle aziende commerciali”. Per quanto riguarda il maestro Dario Fo, noi volevamo dare il Nobel a Piero Mazzarella (sempre per l’Italia) ma ci telefonò Arrigo Sacchi, il noto allenatore. Voleva a tutti i costi trasformare il Pallone d’oro (miglior calciatore) a Nobel per lo Sport. Voleva darlo a Gullit. Noi per non offenderlo abbiamo deciso quello che poi è stato.
Il premio Latitante dell’anno quest’anno è stato dato al brigante Gasparone. Alla memoria. Mentre il premio vero e proprio verrà annunciato domani. Questo premio ufficialmente è un premio Nobel, di fatto l’ha istituito l’Interpol. Per vedere se il latitante dell’anno si presenta a ritirare il premio. Sarà difficile. In 15 anni che è stato istituito il Nobel “Il latitante dell’anno” non abbiamo arrestato nessuno. Certo, arriva un prestanome a ritirare il milione di corone in premio (1 corona = 11 euro). Poi l’Interpol seguendo il prestanome può catturare il latitante. Ma ripeto non è mai successo. Il Nobel per la Paleontologia quest’anno è andato a uno scienziato che ha scoperto questo: un fossile di dinosauro con le zampe ferrate. Chi gli ha ferrato gli zamponi resta un mistero… Non penso che gli ufo 20 milioni di anni fa siano venuti sulla Terra per ferrare le zampe ai dinosauri. Se la Nasa facesse una cosa del genere avrebbe tutto il Congresso contro.

Il Nobel 2012 per l’Economia sostenibile l’hanno dato a Carlin Petrini e Slow Food, grazie alla baleniera a km zero. In cosa consiste il progetto? E’ molto semplice: si prende una ciurma di 30-40 marinai ubriaconi che nessuno imbarca più, li si mette su una baleniera al largo del Canadà. La baleniera arpiona la balena, la inscatola sul posto e i marinai piano piano la mangiano. Ciclo di economia virtuoso a km zero. Questi marinai sono a posto, gli altri a casa si arrangiano. Il Nobel Petrini non va a ritirarlo a Stoccolma, ma viene al mio bar che è a 30 km da casa sua. Quando viene speriamo che non rompa le balle a farci vendere i gelati equo solidali, no ogm e km zero. E’ già così: il gelato lo faccio io, da fuori prendiamo solo le noci di cocco, che in Amazzonia raccolgono tramite scimmie urlatrici. Le fai incazzare ed esse ti tirano le noci, che vanno nel Rio, galleggiano e arrivano al porto dove le spediscono al mio bar.
Certo, il Nobel per la Pace quest’anno lo meritavano anche le primarie italiane. Ritira il premio Tabacci (che io voterò). Maurizio Milani, Il Foglio Quotidiano, 13 ottobre 2012

.…………..La notizia del  premio Nobel per la Pace al’Europa, che segue quello assegnato ad Obama appena eletto e quindi come una sorta di premio al futuro, poteva commentarsi o prendendo sul serio un riconoscimento che serio non è,  oppure scherzandoci su, con un pizzico di sana ironia e di altrettanto sano sarcasmo. E’ quello che fa Maurizio Milani, editorialista del Foglio, che ci scherza su, ma non troppo. A proposito,  ma l’Unione Europea destinataria del premio Nobel per la pace è lo stesso organismo che nel recente passato ha autorizzato o comunque non impedito azioni di guerra su territori sovrani? E’ lo stesso organismo che senza usare le armi da fuoco tiene sotto tiro centinaia di milioni di europei con gli strumenti finanziari costringendoli  alla fame o alla rivolta?  Ma si,  scherziamoci sopra,  e un sberleffo li sotterri tutti. g.


NELLA NUOVA MANOVRA DI MONTI NUOVI TAGLI AI POVERI, LAVORATORI E PENSIONATI.

Pubblicato il 12 ottobre, 2012 in Il territorio | Nessun commento »

detrazioni tetto massimo

Dal punto di vista fiscale, la legge di stabilità, l’ultima manovra del governo Monti in fase di approvazione, dà e prende. Peccato che dia dall’anno prossimo e prenda da subito. Il tetto massimo di 3mila euro per le spese detraibili varrà, infatti, già dal 2012, mentre le nuove aliquote Irpef con la riduzione per i redditi più bassi entrerà in vigore nel 2013.

Il taglio a detrazioni e deduzioni previsto dalla nuova manovra, se approvato in via definitiva, peserà non poco sui redditi delle famiglie anche perché sarà accompagnato dall’aumento della franchigia fissa a 250 euro, soglia di spesa sotto la quale non e ammessa la detrazione. Vediamo più nel dettaglio come funziona la nuova disciplina.

Soglia minima e massima

Molte spese sostenute dai contribuenti con un reddito superiore a 15mila euro all’anno (si salvano le fasce meno abbienti) contribuiranno a raggiungere il tetto massimo di 3.000 euro. Si tratta delle spese che possono essere detratte al 19%, quindi lo sconto d’imposta massimo ottenibile è di 570 euro (19% di 3.000).

Ma non basta. Per alcune deduzioni e detrazioni (v. box a fianco) è prevista la franchigia di 250 euro. Fra queste anche le spese mediche, una delle detrazioni più diffuse, che attualmente hanno una franchigia di 129,11 euro (le vecchie 250mila lire). In pratica la soglia minima di detraibilità raddoppia.

Sconti tagliati e salvati

Per quanto riguarda le detrazioni, ecco alcune di quelle che verranno sommate per raggiungere il tetto dei 3mila euro e/o avranno la nuova franchigia di 250 euro, e quelle che invece non subiranno variazioni:

Onere
Percentuale
detraibile
Si somma nel tetto
di € 3.000
Franchigia
di € 250
Interessi sul mutuo 19%
Polizze vita e infortuni 19%
Spese per istruzione 19%
Spese per attività sportive dei figli 19%
Donazioni alle Onlus 19%
Spese funebri 19%
Spese sanitarie 19% No
Spese per ristrutturazioni edilizie 36% / 50% No No
Spese per risparmio energetico 55% / 50% No No
Familiari a carico - No No
Redditi di lavoro dipendente e pensioni - No No

Va osservato che l’aumento della franchigia può anche “mangiarsi” tutta la detrazione: è il caso delle spese per le attività sportive dei figli che attualmente sono detraibili fino a 210 euro per figlio. Per i figli unici la detrazione salta.

Molte spese detraibili hanno già un tetto massimo: per il mutuo sulla prima casa, ad esempio, attualmente è di 4mila euro ma con la nuova norma viene abbattuto a 3mila.

Per quanto riguarda le deduzioni, invece, dalla base imponibile non scatta il tetto massimo ma solo l’eventuale franchigia:

Onere
Deduzione
max
Franchigia
di € 250
Spese sostenute per disabili
Erogazioni liberali (donazioni) alle università
Assegni periodici all’ex coniuge (“alimenti”)
Spese per figli adottivi stranieri (adozione internazionale) 50% delle spese
Contributi previdenziali e assistenziali No
Contributi per previdenza complementare € 5.164,57 No

BAMBINO PRELEVATO CON LA FORZA DA POLIZIOTTI: IL GOVERNO SI SCUSA. IL CASO DISCUSSO ALLA CAMERA E AL PARLAMENTO EUROPEO

Pubblicato il 12 ottobre, 2012 in Costume, Cronaca, Giustizia | Nessun commento »

20121012_151257_B9DBC353.jpg Continuano l’indignazione e le polemiche per il caso del bimbo di 10 anni di Padova portato via con la forza dalla polizia dalla sua scuola. La questione è finita alla Camera oggi, mentre sono arrivate anche le scuse del governo, dopo quelle di dieri del capo della polizia Antonio Manganelli. La Lega, intanto, ha portato la vicenda al Parlamento europeo con una interrogazione presentata dall’Europarlamentare del Carroccio Mara Bizzotto.

Riferendo alla Camera sulla vicenda, il sottosegretario di Stato, Carlo De Stefano ha affermato: “Riguardo all’effettivo svolgimento e alle dinamiche della vicenda è stata disposta un’inchiesta interna per verificare con obiettività le cause di un comportamento che non è sembrato adeguato rispetto a un contesto ambientale difficile e ostile”, aggiungendo che “la scena del trascinamento richiede che anche in questa sede come già ha fatto il capo della polizia Manganelli vengano espresse le scuse del governo”. “La crudezza di quelle immagini – ha sottolineato – rischia di offuscare tutte le volte che le forze di polizia, con pacatezza, sono intervenute e si sono schierate a tutela delle persone più fragili e indifese”.

Dal canto suo, rispondendo a Palermo ai cronisti che le hanno chiesto un commento sulla caso, il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ha detto: “E’ una vicenda che ha molto colpito l’emotività. Il capo della polizia ha aperto un’inchiesta per conoscere bene i fatti, e prima di parlare di questi temi così delicati, bisogna sapere bene esattamente come si sono sviluppati, come sono andati. L’unica cosa che so è che la vera vittima è il bambino”. Riguardo chi chiede le dimissioni del questore di Padova, Cancellieri ha detto: “Chi chiede le dimissioni del questore, probabilmente non capiva di cosa andava a parlare”.

Intanto il caso sollevato dalla trasmissione televisiva “Chi l’ha Visto”, è approdato al parlamento europeo. A portare la questione all’attenzione di Bruxelles è l’Europarlamentare della Lega Nord Mara Bizzotto che, con un’interrogazione alla Commissione Europea, invita l’esecutivo comunitario a “verificare se le modalità di esecuzione della sentenza del Tribunale da parte delle forze dell’ordine abbiano violato i diritti dei minori tutelati a livello internazionale ed europeo”. Abbiamo assistito a scene gravi ed indegne di un Paese civile: un bambino inerme di soli 10 anni non può in nessun modo essere trattato con la violenza e la brutalità usate dalle forze dell’ordine” ha concluso la Bizzotto.

Sulla trasmissione di Raitre interviene anche il direttore Antonio Di Bella: ha sollevato un problema drammatico che non poteva essere nascosto o sottaciuto. Come sempre in questi casi il minore non è stato reso riconoscibile né era possibile riconoscere, nelle immagini trasmesse dalla Rai, il volto degli agenti di polizia impegnati nell’operazione. Non si e fatto mai il nome delle persone coinvolte né nominato il luogo dove si sono svolti i fatti. Federica Sciarelli, Stefano Coletta e tutta l’equipe di ‘Chi L’ha visto’ hanno come sempre svolto il loro delicato lavoro con lo scrupolo e l’attenzione che un servizio pubblico deve sempre avere in queste vicende”.

La vicenda ha creato clamore per la modalità con cui il bambino di 10 anni è stato prelevato mercoledì mattina dalla scuola elementare che frequenta a Cittadella (Padova).

.…………Insomma, il capo della Polizia porge le sue scuse alla madre del bambino, il ministro dell’Interno si dichara turbta dal video nel quale si vedono poliziotti che trascinano come un agnello un bambino di dieci anni che si rifiuta di seguirli, urla e piamge, si dispera perchè non riesce a respirare e nonistante ciò gli energumeni vestiti da poliziotti usano la forza per sbatterlo nella macchina con la complicità del padre del bambino (che padre…), il sottosegretario De Stefano rispondendo alla Camera alle numerose interrogazioni proposte sul caso da tutti i gruppi parlamentari, porge le scuse del governo alla madre e ai familiari del bambino trattato comeu na bestia. Dopo tutto ciò ci si aspetta che qualcuni paghi, subito, immediatamente, intanto i polizotti che a dire di tutti si sono mostrati inadeguati (è un eufemismo, ovviamente!) nel trattare il caso, poi il questore di Padova che subito prova a fare i distinguo e arriva a dichiarare che il bambino era corpulento, si proprio così ha detto il questore: il bambino era corpulento, cosicchè chi è corpulento in Italia deve essere trattato come una bestia, peggio come un delinquente comune…un bambino di dieci anni, infine il sindacato di polizia che annuncia denunce a carico di chi ha tentato di impedire che  al bambino  fosse applicato il codice zero, quello che si applica ai capi delle cosche mafiose. Ma siamo in Italia o in un Pese dove i diritti civili, specie quelli che riguardano i bambini sono calpestati, ignorati, delegittimati? Tutti hanno annunciato l’apertura di inchieste sui poliziotti protagonisti di un vera e propria  violenza ai  danni di un bambino: le inchieste si fanno quando ci sono dubbi, non quando il video della violenza brutalmente messa in atto (nè è una scusante che alla violenza abbia preso parte il padre del bambino che solo per questo dovrebbe essere privato di ogni diritto su quell’essere umano)  ha fatto il giro del mondo offrendo al mondo l’immagine di una Italia in cui le forse del’ordine si trasformano in aguzzini di stampo nazista. La smettano di cinchisichiare, si tengano le scuse e sbattano in galera i poliziotti e mandino a casa il questore di Padova, a coltivare margherite. g.

NAPOLITANO – PM: LA PROCURA DI PALERMO SI E’ COSTUITA CONTRO IL QUIRINALE

Pubblicato il 12 ottobre, 2012 in Giustizia, Politica | Nessun commento »

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Napolitano-pm: procura Palermo si e' costituita ROMA – La Procura di Palermo si è costituita nel conflitto tra poteri dello Stato sollevato di fronte alla Corte Costituzionale dal Quirinale per le intercettazioni indirette al Capo dello Stato. Il deposito degli atti è stato effettuato questa mattina.

Il materiale che costituisce la memoria di costituzione si compone di 32 pagine. Il deposito è stato fatto con una settimana di anticipo rispetto alla scadenza dei termini, che era fissata per il 19 ottobre.

I pm di Palermo sono rappresentati da un collegio difensivo costituito dal professor Alessandro Pace, fino a poco tempo fa presidente dei costituzionalisti italiani, e dai professori Giovanni Serges e Mario Serio. L’udienza di fronte ai giudici della Consulta è già stata calendarizzata nei giorni scorsi per il 4 dicembre.

Al centro del conflitto tra poteri dello Stato c’è la vicenda delle intercettazioni di alcune conversazioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con l’ex ministro dell’Interno ed ex vice presidente del Csm Nicola Mancino: l’utenza telefonica di quest’ultimo era stata messa sotto controllo dai magistrati palermitani che indagano sulla presunta trattativa Stato-mafia. Fonte  ANSA, 12 ottobre 2012

.……………Una sola domanda: chi pagherà il pool di illustri giuristi che rappresenteranno i PM palermitani dinanzi alla Consulta? Se a pagarli di tasca loro  fossero i pm palermitani sono fatti loro, se mai dovesse emergere  invece che a pagarli sarà lo Stato saremmo al centro  di un classica commedia all’italiana dove a pagare sono sempre  quelli che pagano le tasse, cioè i contribuenti italiani. g.

SCONCERTO E VERGOGNA.

Pubblicato il 11 ottobre, 2012 in Cronaca | Nessun commento »

Sono sconcertato. Ho appena visto il filmato nel quale si vede un bambino di 10 anni, dico cieci anni, trascinato via da quattro delinquenti con la divisa di poliziotti che lo strattonano senza pietà e sensa rispetto. E’ accaduto a Cittadella, in Italia, non nel terzo o quarto mondo. Un giudice, senza  ascoltare il bambino ha ordinato il suo sequestro in una cosiddetta casa protetta ed ha incaricato la polizia di eseguire l’ordine. Dove è andata la polizia? Alla scuola, sotto gli occhi degli altri bambini, dei genitori, degli insegnanti, e incuranti delle grida e dei pianti del bambino che chiedeva aiuto alla zia, che invocava di essere lasciato, che denunciava di non riuscire a respirare, senza pietà quasi fosse un capretto, i poliziotti con qualche cosiddetto assistente sociale, lo hanno addirittura, ad un certo punto, trascinato per terra e poi l’hanno infilato nella macchina. Senza pietà. Senza alcun rimorso per quello che stavano facendo ad un bambino…ad un bambino, inerme, quei delinquenti in divisa. E chicca finale: una poliziotta con tanto di collana identificativa al collo che irrideva alla zia del bambino che chiedeva spiegazioni e alla quale ha detto: non sono tenuta a dirle nulla. Proprio come facevano i nazisti quando prelevavano i bambini ebrei che deportavano nei campi di concentramento e poi nelle camere a gas. Per carità, non tutti sono uguali. E’ accaduto a Toritto qualche giorno fa un fatto identico. Ma di fronte alla resistenza del bambino che doveva essere sottratto alla famiglia, gli incaricati hanni desistito e non hanno messo in atto inutili e delinquenziali atti di violenza nei confronti del bambino. Perchè a Cittadella è avvenuto questa aggressione violenta ai danni di un bambino di dieci anni? Il solito ministro e il solito capo della polizia, quello che guadagna 650 mila euro all’anno, hanno annunciato di aver aperto una inchiesta interna. Non basta. Di fronte al video che è diffuso nella rete e alle immagini vergognose che lì si possono vedere, devono procedere immediatamente all’arresto degli autori del delittuoso atto ai danni del bambino di d eci anni e gettare via la chiave. Ho diffuso su facebook questa cosa e invitato la rete  perchè si infuri e faccia  entire la sua possente voce su questo episodio che potrebbe capitare a ciascuno di noi, a ciascuno dei nostri figli per colpa di questi killer in libertà. P.S.  L’ANSA, aderendo all’invito del garante dei minori, non ha messo in rete il video che è terrificante, ma molti siti lo hanno fatto perchè  nulla può giustificare la censura di una cosa tanto delinquenziale. Chi vuol  vederlo può andare sul sito del Il Giornale che lo trasmette per intero.