Ha cambiato idea. Un’altra volta.  Dopo aver constatato che Casini ha abbassato i toni della polemica e si è detto pronto a confrontarsi con il governo e Berlusconi, oggi Fini si è detto dell’idea che il governo può durare e che la legisaltura può andare avanti. Quante volte ha cambiato idea Fini nel corso degli ultimi mesi? Non se ne può tenere il conto, tante numerose  sono state. Tante, sino al punto che ormai Fini appare sempre più l’indimenticato personaggio di Giovanni Guareschi, quello della caricatura di un  compagno  trinariciuto che compariva nelle vignette  di Candido, il giornale fondato da Guareschi, al quale Guareschi faceva ripetere ad ogni mutamento di indirizzo di Botteghe Oscure (la sede storica del PCI) la frase: contrordine, compagni!. Ecco, il compagno Fini ha ricevuto l’imput – il contrordine – è ha mutato pensiero, ragion per cui dopo aver tentato di buttare all’aria il governo, si è convinto che il governo e la legislatura possono durare. Non per lui. Ma nonostante lui. Solo su una cosa il nostro compagno non cambia opinione: la poltrona di Montecitorio. Oggi ha ribadito che non lascia la poltrona perchè verrebbe meno al dovere verso chi lo ha eletto. Ma che dice Fini. Chi lo ha eletto sono solo  i deputati del PDL e della Lega i quali, depurati dai compagni di tradimento di Fini, ora non lo vogliono più. Per cui stia tranquillo che quelli che lo hanno eletto, ritenendolo allora degno della loro fiducia, sono proprio quelli che non lo rimpiangerebbero. Comunque, come ha ben detto oggi sul Giornale Alessandro Sallusti, si comprende perchè Fini non molla quella poltrona: è l’unica e, sopratutto, l’ultima che gli è rimasta. Dopo se la dovrà solo sognare. g.