Il ministro: ridurremo l’imposta sui trasferimenti di proprietà dal 4 al 2%

Roberto Calderoli
Roberto Calderoli

«Scoveremo i furbi della prima casa, faremo una stretta sull’accatastamento delle abitazioni abusive per chi non si mette in regola entro febbraio, eviteremo i vantaggi per i Comuni turistici e sulla cedolare secca introdurremo dei bonus anche per chi è in affitto e per le famiglie». Con questo pacchetto di novità, al quale ha lavorato durante le vacanze di Natale, il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli da martedì incontrerà i membri della Commissione bicamerale per convincerli a votare il suo decreto sul federalismo municipale. «Ma non voglio fare mediazioni stile Prima Repubblica, voglio trovare un punto di intesa soddisfacente per gli interessi del Paese».

Può anticipare qualcosa?
«Non sarebbe corretto. Posso soffermarmi sui punti più delicati sui quali ho lavorato e ne approfitto per smentire tutte le cifre uscite fino a ora che immaginavano buchi di bilancio fino a 2 miliardi di euro. Esercizi di fantasia».

E invece non costerà nulla?
«Assolutamente no. L’aliquota della cosidetta Imu, quella che diventerà l’imposta municipale del futuro, non è comunque ancora fissata nella legge».

Quanto vale il federalismo municipale?
«È il secondo capitolo dopo quello delle Regioni che però hanno dentro la sanità. Ricordo che l’Italia ha 8.094 Comuni e la nostra Costituzione non fa differenze tra città come Milano e piccoli centri abitati».

E veniamo al punto centrale, la casa. Come verrà tassata?
«Scoveremo i furbi della prima casa, quelli che in famiglia intestano più immobili, così emergerà il vero numero dei secondi alloggi che verranno tassati con aliquota da stabilire. Poi cambieremo l’imposta sui trasferimenti di proprietà che passa dal 4 al 2% per la prima casa e dal 10 all’8% per la seconda».

Così si riducono le entrate…
«Si, ma si recuperano risorse evitando le distorsioni e le furbizie dei proprietari che finora hanno assimilato la seconda alla prima abitazione intestandola ai figli e ai parenti. Non mi chieda come, è ancora un segreto, ma abbiamo individuato un meccanismo che finalmente rende giustizia per impedire quella che è una forma di evasione fiscale».

Cedolare secca sull’affitto, riuscirà ad accontentare le richieste di Mario Baldassarri?
«Penso proprio di sì. La sua proposta di introdurre il contrasto di interessi è giusta. In pratica anche chi è in affitto potrà detrarre una parte del canone, penso a una cifra intorno ai 300 euro di partenza. In questo modo anche l’inquilino sarà invogliato ad avere un contratto regolare. Con queste due leve il nero dovrebbe emergere».

Si parla di una mancanza di gettito di un miliardo di euro…
«La copertura arriverà dal meccanismo che metterà giustizia tra prime e seconde case e dall’emersione dei contratti in nero, ci saranno entrate tali da coprire qualsiasi disavanzo dovesse creare l’introduzione della cedolare secca».

Conferma l’aliquota del 22-23%?
«Top secret. Sto lavorando a un altro schema in modo da non favorire i grandi proprietari di immobili, una specie di imposta progressiva. Aliquota diversa per i canoni concordati. Ma non posso dire di più. Comunque il vantaggio sarà non solo del proprietario ma anche dell’inquilino. E penso di inventarmi qualcosa pure per le famiglie. Con queste novità spero cadano le pregiudiziali di Baldassarri e delle opposizioni».

L’Udc sostiene che, al contrario di quanto lei ha detto ieri, nel decreto sul federalismo municipale non c’è il quoziente familiare.
«Infatti non c’è. L’Udc ha capito male: io ho detto che il quoziente familiare è dentro il decreto sulla fiscalità delle Regioni e delle Provincie approvato dalla conferenza unificata. Non è escluso che anche i Comuni possano favorire la famiglia. Qualcosa sulla cedolare secca come ho detto prima, ma non certo sulla seconda casa».

Da uno a dieci, che percentuali ha secondo lei di passare il federalismo municipale alla bicamerale?
«Direi otto. Tutto quello che potevo fare l’ho fatto. Ho anche messo dentro una stretta per fare emergere i due milioni di case abusive: chi non la denuncia entro febbraio dovrà pagare anche la tassa di registro che andrà ai Comuni a compensare i tagli della legge di stabilità».

Altre novità?
«Sì. Per evitare di avvantaggiare i Comuni turistici pieni di seconde case, come hanno giustamente osservato alcuni della commissione, ho pensato di non dare tutta la tassa sui trasferimenti ai Comuni ma solo una parte, il resto con un tributo più omogeneo per un minor utilizzo dei fondi perequativi».

Lei ha detto che ci vuole non solo il federalismo «ma anche una riforma fiscale che io e Tremonti abbiamo già in testa». Può essere meno misterioso?
«Non ho l’autorizzazione ad anticipare nulla. Posso dire che il federalismo fiscale ha senso se si inquadra in una riforma complessiva. E qui ci vuole una maggioranza davvero molto ampia e un nuovo clima politico perché è una riforma che coinvolge tutti».

Il clima non sembra dei migliori. C’è chi comincia a mettere sotto accusa il ministro Tremonti. La Lega reagirà?
«Qualsiasi strumento che non sia la politica, alla fine si rivela un boomerang come è successo con Fini. Utilizzare quella strategia contro Tremonti, che è il garante dei nostri conti pubblici, è addirittura demenziale». INTERVISTA DEL CORRIERE DELLA SERA AL MINISTRO CALDEROLI A CURA DI ROBERTO BAGNOLI, 9 GENNAIO 2011