L’operazione allargamento continua. La maggioranza di Pdl, Lega e il neonato gruppo dei responsabili è destinata ad allargarsi. In Transatlantico molti scommettono che nuove forze siano pronte ad arrivare per sostenere il governo. I rinforzi arriverebbero dalle opposizioni e c’è chi dice siano addirittura in cinque. Domenico Scilipoti giura: «Ci sono ancora altri deputati che stanno valutando di passare dalla nostra parte. Li accomuna lo stesso desiderio di stabilità».
Vietato fare nomi anche se si parla insistentemente di due deputati dell’Mpa: Aurelio Misiti e Ferdinando Latteri. Il primo nega a metà: «Macché Responsabili! Io sto tanto bene nel gruppo misto. Certo, io sono in lite con Lombardo, e questo si sa, ma resto nell’Mpa. Poi se mi vogliono cacciare dall’Mpa…». Il secondo, invece, sta ancora sottocoperta. E poi i radicali, convinti che l’ipotesi elezioni anticipate sia da scongiurare. In più l’assalto giudiziario della procura di Milano spaventa non poco i pannelliani, garantisti nel Dna. Infatti il Cavaliere punterebbe a un accordo politico con Marco Pannella sulla base di alcuni temi cari alla «causa radicale» come quello della giustizia.
Per finire c’è il «giallo Barbareschi», l’onorevole finiano che lunedì scorso ha fatto visita a Berlusconi ad Arcore. «Abbiamo parlato di politica – dice al Giornale -. Certo, se ci fossimo parlati prima…». Poi la presa di distanza dall’inchiesta su Ruby: «Ci sono foto fatte in casa di Berlusconi con strumenti professionali usati per lo spionaggio – dice Barbareschi -. Nelle notizie importanti, ad esempio sulle stragi di Bologna, di Piazza Fontana, non sono mai uscite foto o intercettazioni, ma quando si vuole esistono e sono fatte con strumenti professionali per lo spionaggio e strumenti per le intercettazioni. Sappiamo che questi apparecchi costano più di 25.000 euro l’uno. Gli investigatori hanno fatto delle foto e sono notizie certe. Non sono foto fatte dalle ragazze con i telefonini ma foto scattate con strumenti professionali. Non è più un paese libero. Se dovessi vedere una foto di Berlusconi io come cittadino italiano mi sentirò offeso». Insomma, 007 interessati alla caduta di Berlusconi?
Di più non dice, Barbareschi, che comunque resta critico nei confronti delle ultime scelte di Fini. Al deputato attore non vanno giù molte cose all’interno del Fli: era contrario al tentativo di impallinare il ministro Bondi attraverso la mozione di sfiducia; resta scettico sulla creazione del Terzo Polo; contesta l’affossamento del bipolarismo; denuncia il poco coinvolgimento nelle scelte di partito. Tallonato dai cronisti, Barbareschi non ha però sciolto la riserva sul suo futuro politico: «Io ho declamato, commuovendomi, a Bastia Umbra, il manifesto di Fli. Se quei 10 punti vengono rispettati noi siamo lì. Sennò può essere pure che io non sarò nemmeno più in Parlamento». E ancora: «Credo ancora in Fli. Sempre se è Fli… Se devo andare alle elezioni con Ciriaco De Mita, anche mia figlia mi fa una pernacchia… Quindi non escludo le dimissioni da deputato». Anche perché «Io con Rutelli mai».
Parole riferite anche a Gianfranco Fini prima e Pier Ferdinando Casini poi. Poi, sibillino: «Ho parlato con Fini ed ho avuto modo di spiegargli diverse cose che al termine mi ha detto di non aver capito, prima. Lunedì si capiranno meglio le ragioni delle mie preoccupazioni». Esclusa l’ipotesi di un ritorno nel Pdl, resta quella delle dimissioni che avrebbe però lo stesso effetto: un uomo in meno per Fini, uno in più per Berlusconi. Qualora dicesse addio a Montecitorio, infatti, gli subentrerebbe il primo dei non eletti in Sardegna; ossia Giovanni Marras, fedelissimo del Pdl. Risultato: i militanti finiani lo hanno già fatto a pezzi sul sito di Generazione Italia: «Distinguere il grano dal loglio… Loglio sono i tanti Scilipoti, Moffa, Barbareschi…».