Roma - Tre mesi di sospensione ai prof politicizzati che scambiano le aule per palchi da comizio. I professori che faranno propaganda politica o ideologica nelle scuole potranno essere puniti con la sospensione dall’insegnamento “per almeno 1-3 mesi”. Lo prevede la proposta di legge presentata alla commissione Cultura della Camera dal deputato del Pdl Fabio Garagnani. “L’importante – sottolinea il parlamentare – era inserire nel Testo unico sulla scuola il divieto di fare propaganda politica o ideologica per i professori. Le sanzioni dovranno essere contenute poi in dettaglio in un provvedimento attuativo. La propaganda politica non può trovare tutela nel principio della libertà dell’insegnamento enunciato dall’articolo 33 della Costituzione. Un conto infatti è tutelare la libertà di espressione del docente, un’altra è quella di consentire che nella scuola si continui a fare impunemente propaganda politica”.

A vigilare che questo non avvenga, spiega ancora il deputato del Pdl nella sua proposta, dovrà essere “il responsabile della scuola”, cioè il dirigente scolastico. Garagnani, modificando il Testo unico sulla scuola, propone anche una norma che specifichi come l’insegnamento della religione non possa essere considerato semplicemente “lo studio della storia delle religioni”.

.…In astratto la proposta ci vede d’accordo. Il problema è la sua pratica attuazione. Purtroppo, a meno che tutte le lezioni non siano videoregistrate, sarà molto difficile dimostrare che il tal professore ha fatto propaganda in aula a sostegno delle sue idee politiche che è giusto che abbia ma che è bene che le tenga per sè. D’altra parte non è poi tanto necessario per propagandare le proprie idee che il tal professore le espliciti espressamente, gli basta dare un certo taglio piuttosto che un altro ad un fatto o ad una tesi perchè indirettamente trasmetti agli alunni il suo punto di vista piuttosto che un altro. Ci pare che siamo in un vicolo cieco e che non è tanto a valle che si deve intervenire quanto a monter, nel senso che il Valore dell’insegnamento deve tornare  ad essere precipuamente quello di trasmettere agli alunni  la capacità di autonoma valutazione e di personale critica dei fatti. A dirlo ci vuol niente, è a farlo che appare ed è una difficile scalata del Monte Bianco non avendo gli arnesi adatti. g.