Adriano Celentano durante la serata finale del Festival di Sanremo 2012 Spartito del sabato italiano: il sermone di Celentano nella serata finale di Sanremo; lo spacco inguinale di Belen scomunicato dalla ministra tecnica Fornero; il segretario del Pd Bersani sente l’impellente bisogno di esprimersi sul tema bollente dell’etica applicata alle cosce da showgirl; Scalfari non se la fa fare sotto al naso da nessuno e snocciola un video editoriale “molleggiato” per Repubblica su iPad; tal Mazzi se ne va e Mazza invece resta; tra una canzonetta e l’altra il Papa nomina 22 nuovi cardinali e blinda la successione al soglio di Pietro; anche Berlusconi blinda Monti: «Con lui sarò leale»; Ahmadinejad approfitta dell’arma di distrazione di massa sanremese e invia due navi da guerra iraniane a fare cucù alle coste di Israele con la complicità della giunta egiziana; la Concordia invece sta sempre all’isola del Giglio e Schettino non è ancora evaso dai domiciliari in casa con la moglie. Navighiamo a vista, si sa, e il governatore di Bankitalia Ignazio Visco prova a ricordare un paio di cose serie agli italiani, tipo che il credito alle imprese è sparito; alt! il numero uno di Intesa, Cucchiani, non ci sta: «Basta accusare le banche, il credit crunch non c’è»; nell’attesa di un accordo tra gnomi della finanza, si fa zapping per vedere il funerale di Whitney Houston perché in rete dicono che «forse almeno là c’è musica vera»; vai con la nera: spacciatore agli arresti domiciliari a Roma, continua a spacciare da casa; accade mentre a Courmayeur le casse dei negozi sono surriscaldate, c’è la Finanza, la sciata diventa sobria e la Santanchè rassicura: «Ero in pista, non ho visto nulla»; dopo una lunga nota sull’articolo 18 Fabrizio Cicchitto esonda: «A Sanremo serve più autoironia»; altro canale, da Fabio Fazio è ospite la Cgil della Susanna Camusso, «aaarghh!» è l’urlo di Raffaele Bonanni, la Cisl prontamente s’incazza su Twitter; i fratelli Taviani sbancano il Festival del cinema di Berlino (bravi!); «vabbuò» (Schettino dixit) si torna alle cose serie e al Superenalotto, nessuno ha azzeccato il 6, «evvai, che i 66 milioni di euro la prossima volta sono nostri»; a Bassano del Grappa due quindicenni vengono beccati mentre fanno sesso a scuola, a lei danno quattro giorni di sospensione in più e non sappiamo perché; Rosy Bindi a tutta birra dice che «bisogna ripensare il finanziamento pubblico dei partiti»; sì, figurati, è il momento hot della serata, Ivanka è in versione veditutto, all’Ariston vacillano, a casa crollano; Pier Ferdinando Casini si riprende un attimo e annuncia: «Dobbiamo dare una nuova offerta politica!»; troppo tardi Pier, è partita la corsa alle frappe e castagnole di carnevale, 22 mila tonnellate e un conto da 150 milioni. Siamo il Paese di Pulcinella e paga sempre Pantalone. Basta, perché mi sento anch’io un po’ «aristonizzato». Cari lettori, chiamate Houston, abbiamo un problema: è tutto vero.  Mario Sechi, 19/02/2012, Il Tempo

…………Ma si, buttiamola a ridere, perchè altrimenti non ci resterebbe che piangere. La cronaca della giornata aristonizzata di Sechi è la cronaca di ogni giorno di ciascuno di noi. I flash di Sechi sono quelli che accompagano ciascuno di noi ogni giorno, guardando i tg, leggendo i giornali, parlando con la gente. Che sembra  malinconicamente,  in attesa del peggio, nonostante i sermoni di Celentano che ieri sera,  fischiato,  ha aperto la bocca, meravigliato: i fischi a me! sembrava volesse dire. Si,  i fischi e speriamo che sia l’ultima volta che questo predicatore da strapazzo ci inonda di chiacchiere, compreso la distinzione  tra “debbono” e “dovrebbero” con cui  ha preteso di spiegare gli insulti e gli ultimatum alla stampa non “allineata” con  lui, l’ultimo pagliaccio. g.