Tra proiezioni, risultati col contagocce, seggio per seggio, percentuali impazzite, ci sono state – com’è tradizione – le analisi del voto, un fiume di dichiarazioni rilasciate ai giornalisti e nei salotti televisivi, più o meno approfondite. Ma ce n’è una destinata a lasciare il segno, di quelle che entreranno nei guinness dei primati o che magari saranno “salutate” con il Tapiro d’oro di “Striscia la notizia”. Il protagonista è Francesco Rutelli, il leader dell’Api. Non parla del suo partito, di cui si è persa traccia da tempo immemore. Filosofeggia sulle amministrative e lo fa in questo modo: «Noi avremo un voto con grande astensione nel vecchio centrodestra a destra e voti a sinistra nel vecchio centrosinistra, che rafforzeranno il governo Monti e la maggioranza che lo sostiene». Nessuno ha capito bene il messaggio. A naso, si intuisce però l’obiettivo: dire che il voto ha “promosso” il governo tecnico. Una tesi difficile da spiegare. E infatti non c’è riuscito. Il Secolo d’Italia, 8 maggio 2012