Quando la magistratura ha levato il coperchio al pentolone in ebollizione dei soldi dati ai partiti della Regione Lazio, il commento è stato il seguente: «Siamo di fronte a una gestione caotica». Noi di mestiere facciamo i cronisti, ma dalle carte in nostro possesso emerge un quadro che conferma quello degli investigatori e, dal punto di vista politico, è incredibile. Non solo la Regione si era trasformata in un bancomat a disposizione dei partitanti, ma le pezze d’appoggio per farsi rimborsare o si sono perse o spesso non sono credibili. Il problema non riguarda solo le imprese di Francone Fiorito, noto «Batman», il quale resta in carcere con una serie di motivazioni pesantissime. Siamo davanti a una rappresentazione che passa dal tragico al comico a seconda del momento e del soggetto. E il problema non è affatto quello penale, ma il disastroso quadro politico che emerge da un pasticcio legislativo e amministrativo senza precedenti. Il finanziamento deviato si è ottenuto attraverso la legalizzazione di una pratica che qualsiasi controllo contabile serio avrebbe bocciato. Basta dare un’occhiata alle fatture esibite dai consiglieri e ai moduli presentati per il rimborso delle spese per capire che siamo lontani anni luce dal concetto di trasparenza. Mi meraviglio di come i funzionari della Regione Lazio abbiano potuto liquidare somme per centinaia di migliaia di euro senza avere un brivido sulla schiena. Lo slogan di questa storia è il seguente: «tutto è permesso». Perché sotto la voce «attività politica» può essere ricompresa ogni cosa. Non ho ancora trovato la ricevuta di un coiffeur tra le carte in mio possesso, ma se mi impegno trovo anche quella. Quando mi sono imbattuto insieme ai miei colleghi nella fattura di una gioielleria dove il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi aveva comprato 80 fermacarte per la modica cifra di 2.500 euro a carico dei contribuenti, mi sono messo a ridere. È attività sul territorio? E da quando in qua i cadeaux sono politica? La cifra è piccola ma l’episodio è di enorme significato. Sono certo che Di Giorgi ha considerato normale fare così perché in quel Palazzo così si usa fare, ma normale non è. D’altronde questo Paese sembra aver perso la bussola: degli scienziati sono stati condannati per non aver previsto il terremoto a l’Aquila. Non avevano la sfera di cristallo. E la notizia fa il giro del mondo perché è semplicemente surreale pretendere di mettere in una sentenza ciò che è sconosciuto anche alla più raffinata delle analisi scientifiche. La scienza finisce in tribunale per non aver previsto l’imprevedibile. La politica continua a farla franca per aver provocato l’imprevedibile: il collasso del Paese. Mario Sechi, Il Tempo, 23 ottobre 2012

.…….Mica solo la bussola….e il buon senso dove lo metti? E ogni giorno ci sta una nuova….Ieri la barzelletta dei componenti della Commissione Grandi Rischi condannati a 6 anni di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per non aver previsto il terremoto dell’Aquila. Ci racconta il cronista che il PM in attesa della sentenza era nervoso….è ovvio, aveva chiesto 4 anni di carcere e forse (forse?!)  pensaca di averla fatta grossa e invece si sarà subito rinfrancato dopo la sentenza perchè il Giudice ci ha pensato lui a mettere una toppa affibbiando non 4 ma sei anni, due in più giusto per metterci la faccia, a scienziati che non essendo maghi non hanno previsto il terremoto. Pare che Obama e Romney, prima e dopo il loro ultimo dibattito, se la son fatta sotto dalle risate, pensando come quel tale che noi si abbiamo i nostri guai ma gli italiani…ah gli italiani ne hanno ben più grossi, anzi ne hanno uno solo …i giudici che orami si consideano un gradino, ma che dico uno, almeno una quindicina di gradini più su di Dio, tanto da pretendere di stabilire cosa uno scieinziato deve sapere e prevedere…buon Dio, diglielo tu a questi giudici che se gli scienziati fossero stati in grado di prevedere il terremoto di certo avrebbero predetto il sei all’enalotto di quella settimana e ci avrebbero fatto un bel pò di soldini per non aver più bisogno di fare i funzionari di Stato. Certo, che ci sono funzionari di Stato, non solo di Stato, anche quelli di Regioni, Provincie e Comuni che sono ladri certificati  è certametne vero, e anche gli scienziati possono essere dei ladri, come anche tanti giudici più volte sono stati presi con le mani nella marmelalta, ma che gli scienziati li possa condannare per non aver previsto un terromoto francamente fa cadere le braccia. A tutti. Meno che a Bersani, aspirante premieril quale ha candidamente dichairato: le sentenze non si commentano….Ci sa tanto che ha ragione Renzi a spernacchiarlo. g.