Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Altamura, diretti dal Commissario Capo dr. Giuliano Palomba, durante un servizio di prevenzione e vigilanza, nel territorio di Toritto, interessato da un grave e diffuso fenomeno di smaltimento illegale di acque di vegetazione dei frantoi, hanno sorpreso in flagranza di reato un imprenditore agricolo, il quale alla guida del trattore con al traino un carro cisterna (rimorchio) era intento allo sversamento, sul bordo strada della SS 96, di ingente quantità di acque reflue di vegetazione di provenienza olearia.

Tale sversamento aveva determinato, un evidente e consistente fenomeno di ruscellamento e lagunaggio nei terreni attigui alla strada, con conseguenza di degrado ambientale.

Gli agenti accertatori hanno provveduto al sequestro del trattore agricolo e relativo rimorchio ed hanno proceduto a denunciare l’uomo, di anni 62, presidente di una Cooperativa Olearia, all’autorità giudiziaria per aver violato la normativa sui rifiuti. Fonte : Corpo Forestale dello Stato.

… Sin qui il comunicato stampa del Corpo Forestale dello Stato che  non  precisa il nome e anche il ruolo politico-anmministrativo del responsabile di un vero e proprio disastro ambientale a poche centinaia di metri dall’abitato. Si tratta del presidente dell’Oleificio sociale che è anche Consigliere Delegato all’Agricoltura dell’Amministrazione Geronimo. Non solo, il signor Sforza Vito, questo il nome di cotanto “imprenditore”, smaltiva abusivamente, illegalmente, colposamente, le acque reflue di vegetazione per il cui smaltimento esistono precise e inderogabili norme abbondantemente violate, nella sua veste di “appaltatore” del servizio  per conto della medesima  Cooperativa di cui è presidente. Avete capito bene: è il classico caso del controllore-controllato, cioè il signor Sforza, nella sua veste di presidente, ha appaltato a se stesso, ovviamente  a pagamento,  un servizio della Cooperativa. E per giunta, egli che nella sua veste di delegato all’agricoltura, prima e più di qualsiasi altro aveva il compito e l’onere di sorvegliare la tutela del territorio agricolo, si è reso colpevole del suo disastroso inquinamento come è facile constatare dalle foto che sono state diffuse. Ora, al di là degli opportuni provvedimenti sanzionatori, sia amnministrativi che penali che saranno inflitti al responsabile di tale atto di  incivile violenza all’ambiente,  ci attendiamo l’immedita revoca da parte del sindaco Geronimo  della delega di delegato all’agricoltura al sig. Sforza che  deve a sua volta dimettersi  da consigliere comunale avendo così gravemente mancato ai suoi doveri di amministratore pubblico. g.

P.S. VALE LA PENA DI RICORDARE CHE POCHE SETTIMANE FA,  PIU’ O MENO NEGLI STESSI LUOGHI DOVE SONO STATE SMALTITE DOLOSAMENTE LE ACQUE REFLUE DI VEGETAZIONE,  FURONO RITROVATI,  DOPO BEN UN ANNO DAL LORO ABBANDONO, INGENTI QUANTITA’ DI AMIANTO, DENUNCIATO DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO.  IN QUELLA OCCASIONE IL SINDACO SI LAMENTO’ DEL FATTO CHE CHI AVEVA INFORMATO LA GAZZETTA, NON AVESSE SENTITO IL DOVERE  ( E SIAMO STATI D’ACCORDO CON LUI) DI AVVERTIRE PRIMA CHE LA STAMPA IL COMUNE E  I SUOI ORGANI BUROCRATICI ED  AMMINISTRATIVI PERCHE’ VI PROVVEDESSERO. SE LE SUE LAMENTAZIONI ERANO SINCERE NON AVRA’ ALCUNA REMORA ORA, DI FRONTE ABEN PIU’ GRAVE EPISODIO DI MALCOSTUME,  A DIMISSIONARE IL DELEGATO ALL’AGRICOLTURA.